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 XI Forum del Progetto Culturale - Processi di mondializzazione opportunità per i cattolici italiani - Area Stampa - News 

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  • Cattolici e mondializzazione:
    all'altezza di una sfida

    Le conclusioni del Card. Camillo Ruini all'XI Forum del progetto culturale

    Il card. Camillo Ruini, ha concluso oggi l’XI Forum del Progetto culturale svoltosi a Roma sul tema “Processi di mondializzazione opportunità per i cattolici italiani”. “La verità salvifica, per il cristianesimo – ha detto il presidente del Comitato della Cei per il progetto culturale - non è qualcosa di costruito da noi, ma qualcosa di ricevuto in dono e qualcosa di escatologico. Perciò processi di mondializzazione costituiscono per il cristianesimo una grande opportunità di affermarsi storicamente come il loro miglior interprete”.

  • Cristiani: "riserva di umanità" per la società
    La relazione del prof. Francesco D'Agostino all'XI Forum

    “Il processo di mondializzazione è irreversibile", ma “non può essere abbandonato a se stesso”, al contrario “va sempre continuamente stimolato, promosso, riqualificato”. Ne è convinto Francesco D’Agostino, docente di filosofia del diritto e di teoria generale del diritto all’Università di Roma Tor Vergata, nel suo intervento durante l'XI Forum del Progetto culturale.

  • L'economia globale non funziona senza regole
    La relazione del prof. Carlo Secchi

    “L’Europa potrà sentirsi al sicuro nell’economia e nella finanza globalizzata solo realizzando una vera Unione che sia anche politica”, passando, cioè, anche attraverso “l’unione bancaria, l’unione fiscale e l’unione economica”. È la “ricetta” per il nostro Continente fornita da Carlo Secchi, docente emerito di politica economica europea e vicepresidente dell’Ispi, intervenuto all'XI Forum del progetto culturale sul tema "I mutamenti globali del contesto economico e finanziario".

  • La Chiesa protesa a un'azione globale e globalizzante
    L'intervento del Card. Bagnasco all'XI Forum del Progetto culturale

    "La mondializzazione è un fenomeno che la Chiesa cattolica conosce bene. Lo conosceva già quando non veniva chiamato in questo modo, e non si configurava nelle specifiche forme, oggi predominanti, della globalizzazione". Si è aperta con questa riflessione la relazione con cui il Presidente della CEI Card. Angelo Bagnasco ha inaugurato l'XI Forum del Progetto culturale, chiarendo fin dalle prime battute che: "La Chiesa infatti, proprio in quanto Chiesa cattolica, è comunità universale, e lo è non solo per il fatto che è presente in ogni parte della Terra".

  • Investiamo nelle relazioni
    Un contributo della FOCSIV all'XI Forum

    “Il nostro mondo ha bisogno sempre di più della cooperazione tra Stati ma soprattutto tra cittadini per influenzare e governare fenomeni sempre più interconnessi che rischiano di accrescere la frammentazione e la miseria; una miseria che si diffonde tanto al Sud quanto al Nord, scompaginando confini e divisioni”.

  • Europa, ritrova il gusto per il futuro
    di Lorenzo Fazzini

    Ha girato il mondo per vent’anni come reporter di guerra per conto del laicissimo quotidiano 'Le Monde'.
    Da direttore delle prestigiose 'Editions du Seuil', ha frequentato nomi di primo piano della cultura internazionale come René Girard, Michel Serres, Edgar Morin, Régis Debray.
    Jean-Claude Guillebaud resta una voce singolare e fuori dagli schemi nella cultura europea.

  • "Ma senza Chiese l'Europa non esiste"
    di Andrea Galli

    Roger Scruton, 68 anni, intellettuale conservatore, tra i più brillanti filosofi inglesi in attività, è stato uno dei protagonisti del convegno su Dio organizzato dal Progetto culturale della Cei nel 2009. Non sarà presente al prossimo forum del Progetto culturale, intitolato «Processi di mondializzazione, opportunità per i cattolici italiani», però il suo ultimo libro è un contributo a distanza alla discussione, seppur da una prospettiva non cattolica. Si chiama Our Church, la nostra Chiesa, edito da Atlantic Books, ed è una personale rivisitazione di quella confessione che Scruton, figlio di genitori atei, abbracciò in gioventù. E che oggi si trova, nella patria che ha plasmato, in una condizione di sofferta minoranza.

  • Una rete progettuale

    Nei quindici anni che lo separano dalla prima edizione (24-25 ottobre 1997), il Forum del progetto culturale è andato rivelandosi un significativo luogo di elaborazione e di confronto fra autorevoli personalità del mondo culturale ed ecclesiale italiano. Dopo aver dedicato i più recenti appuntamenti all’emergenza educativa e al futuro del Paese, nei 150 anni della sua unità politica, l’orizzonte della riflessione si allarga ora ai nuovi scenari globali, che pongono i credenti davanti a un impegno inedito e creativo, molto vasto e complesso.

  • In un mondo interdipendente, da credenti

    Dopo aver messo a fuoco il futuro del Paese, provenendo da riflessioni sui temi educativi e antropologici, il Forum del progetto culturale – organismo che mette in dialogo un significativo parterre di intellettuali cattolici – allarga gli orizzonti agli scenari internazionali. Il punto di vista non vuole essere solo quello economico e politico, a cui si presterà comunque una viva attenzione, ma intende registrare anche quelle tendenze culturali che nel “villaggio globale” non restano confinate in un territorio per ispirare gli stili di vita e di pensiero di uomini e donne nei diversi continenti.

  • Il criterio è l'unità della famiglia umana

    “Talvolta nei riguardi della globalizzazione si notano atteggiamenti fatalistici, come se le dinamiche in atto fossero prodotte da anonime forze impersonali e da strutture indipendenti dalla volontà umana”. Lo scrive Benedetto XVI nell’enciclica sociale Caritas in veritate, al n. 42. Lo sguardo del Papa si sofferma sulla realtà “di un'umanità che diviene sempre più interconnessa” e sulle diverse dimensioni della globalizzazione, che non è un processo esclusivamente socio-economico: “Il superamento dei confini non è solo un fatto materiale, ma anche culturale nelle sue cause e nei suoi effetti. Se si legge deterministicamente la globalizzazione, si perdono i criteri per valutarla ed orientarla.

 
ultimo aggiornamento 15/10/2015