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"Se Dio manca, se si prescinde da Dio, se Dio è assente, manca la bussola per mostrare l’insieme di tutte le relazioni per trovare la strada, l’orientamento dove andare. Dio! Dobbiamo di nuovo portare in questo nostro mondo la realtà di Dio, farlo conoscere e farlo presente."
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 Dio oggi - Archivio notizie - Ruini: voci e approcci diversi per dire Dio oggi  
Ruini: voci e approcci diversi per dire Dio oggi    versione testuale
Proporre quel Dio “che concretamente ci interpella e si rivolge a noi”. Senza nascondersi “dietro ad una neutralità di facciata”, anzi “dando spazio a voci anche molto diverse”, l’evento “ha la chiara finalità di proporre nel contesto di oggi, il Dio di Gesù Cristo”. Lo ha affermato il cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato per il Progetto Culturale della Cei, presentando il Convegno “Dio oggi. Con lui o senza di lui cambia tutto” che si terrà a Roma dal 10 al 12 dicembre prossimi. Lo spirito di questa iniziativa, ha sottolineato il porporato, “non è una volontà di sfida, e nemmeno di provocazione intellettuale, ma piuttosto la consapevolezza di un compito ineludibile, che si affronta con fiducia perché si è convinti che Dio stesso vuol rendersi presente agli uomini”.
Attualmente, infatti, “Dio sta ritornando al centro del discorso teologico, in un dialogo con le istanze critiche della cultura contemporanea che vuol essere serio e sincero, ma non indebitamente arrendevole”, ha spiegato il cardinale Ruini sottolineando che l’evento si inserisce proprio in tale percorso. E che per questo, ha precisato, “non sarà esclusivamente teologico, bensì decisamente interdisciplinare”. Attraverso una “sinergia profonda tra teologia e filosofia, pur nel rispetto della loro distinzione reciproca”. Ma anche “nella prospettiva di un concreto rapporto della questione di Dio con le problematiche cosmologiche e antropologiche, quali si presentano oggi alla luce degli sviluppi scientifici”. Con un approccio aperto alle “varie espressioni dello spirito umano, dall’arte alla musica alla poesia, fino al cinema e alla televisione, e a titolo speciale le religioni, nelle quali si è concretizzato storicamente il rapporto dell’uomo con Dio”.
“Sarà data grande attenzione al significato decisivo che ha l’accoglienza di questo Dio, per la nostra vita come anche per la nostra visione del mondo”, ha continuato il porporato per il quale la riflessione “dovrà affrontare in maniera diretta, superando i molteplici veti presenti nella nostra cultura, la questione della realtà di questo Dio, senza la quale ogni apprezzamento del suo significato per noi rimane inevitabilmente sospeso nel vuoto”. “Ciò – ha concluso – non vuol dire ricadere in un approccio razionalistico che manchi del senso del mistero e che pretenda di esaurire razionalmente la questione dell’esistenza di Dio”.