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Israel: no al "Primato" della neuroscienze e delle neurofilosofie 
Giorgio Israel, professore ordinario di matematiche complementari all'Università "La Sapienza" di Roma, intervenendo alla sessione del Convegno "Dio oggi" dedicata a "Dio e l'anima" ha sottolineato che "non abbiamo l'esigenza di entrare in sintonia nè con le neuroscienze, nè con le neurofilosofie, che tendono a sottrarre completamente il campo di ciò che un tempo si chiamava anima a considerazioni esterne a quelle della scienza, a ridurre la mente al concetto materiale del cervello". "Un conto sono le neuroscienze, un conto sono le neurofilosofie", ha precisato Israel: "Se è di grandissimo interesse che oggi sappiamo moltissime cose su come funziona il cercello, tutto ciò - come diceva Paul Ricoeur - è sapere ciò che accade mentre penso, non altro. Ma dire che il cervello pensa è un ossimoro, e quella delle neurofilosofie, che sono il progetto di dimostrare che ogni forma di razionalità è riconducibile a processi neuronali, è una metafisica che non ha nulla a che fare con le conquiste delle neuroscienze". "Non dobbiamo scendere su questi terreni", ha ammonito il relatore, per il quale "dobbiamo astenerci nel trovare nelle scienźe le ragioni dell'esistenza di Dio o dell'anima", attingendo invece alla "ricchezza della tradizione biblica, dell'arte, della musica", di fronte alle quali le neuroscienze o le neurofilosofie sono "balbettamenti inconsistenti".
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