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"Se la fede non diventa cultura, risulta un fatto incompleto"
Conferenza stampa - Riccardi
Un “festival su Dio”. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ha definito così il Convegno “Dio oggi. Con lui o senza di lui cambia tutto” che si terrà a Roma dal 10 al 12 dicembre prossimi. Nel suo intervento, lo storico ha sottolineato che si tratta “non di una manifestazione religiosa di credenti, ma di un evento culturale di dialogo”. “Trent’anni fa – ha spiegato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta in Campidoglio – una simile iniziativa non sarebbe stata possibile perché Dio non era un soggetto della storia e la cultura era dominata dall’idea che i credenti fossero una razza in via di estinzione. Trent’anni fa – ha aggiunto – si sarebbe parlato dell’utilità sociale delle religioni, mentre ora si torna a parlare di Dio”. Ciò che è cambiato, ha rilevato Riccardi, è il tessuto culturale: “non c’è solo la spiritualità e la solidarietà, ma soprattutto c’è una diffusa domanda di Dio”. E questo, ha fatto notare, è dovuto “alla corrosione delle certezze dell’ateismo” che hanno reso l’uomo “spaesato, non protetto”. È dunque quanto mai attuale parlare di Dio che, ha osservato Riccardi, “non è teocrazia, non è il regime di Dio, ma è parlare dell’uomo, della persona umana”. “Parlare di Dio – ha continuato – è ridare fermento alle persone, ricercare il battito della storia, invitare ad interrogarsi sul senso profondo”.
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