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 Progetto Culturale - Punto di vista - L'Italia di domani 

N° 12 -  28 Giugno 2011

L'Italia di domani

Servizio Nazionale

 

Per capire la questione

Sarà disponibile all’inizio del prossimo autunno “Il cambiamento demografico. Rapporto-proposta sul futuro dell’Italia” (Ed. Laterza), a cura del Comitato per il progetto culturale della CEI. Il volume segue a due anni di distanza quello sulla sfida educativa, riproponendone il duplice registro di lettura dell’attualità e offerta di prospettive per la crescita comune.
La scelta della demografia può apparire inusuale, ma solo a un occhio superficiale. Il “futuro dell’Italia”, a cui fa riferimento il sottotitolo del volume, è infatti un’attenzione costante del progetto culturale fin dagli inizi, sia nell’attività di ricerca che nei periodici Forum, nelle pubblicazioni e nei diversi eventi. Tradizione e nuovi scenari, memoria e progetto, radici e cambiamenti in atto sono i poli inscindibili costantemente presenti nel cammino di questi anni, dove lo slancio del pensiero si coniuga con la concretezza del vissuto.
La decisione di pubblicare una serie di rapporti riguardanti l’Italia nasce dalla sollecitudine per i grandi problemi umani che emergono nel nostro tempo e che toccano da vicino un paese come il nostro. I cambiamenti demografici, come le sfide dell’educazione, rientrano certamente in questa categoria. I fenomeni demografici, infatti, hanno un rilevante spessore umano e chiamano in causa direttamente la vita e la cultura delle persone, delle famiglie e dei popoli, le loro istituzioni e rappresentanze.
Per questo, il rapporto-proposta in via di pubblicazione non si limita a indicare soluzioni economiche e politiche, ma si spinge fino a individuare le radici culturali e il necessario cambio di mentalità per intervenire su alcune tendenze fortemente problematiche. Le rappresentazioni individuali e collettive, i modi di sentire la vita e di guardare ad essa, i vissuti personali, familiari e dei gruppi sono il primo ordine di fattori a cui il progetto culturale si è sempre rivolto in vista di un rinnovamento ispirato alla verità sull’uomo e dunque a vantaggio di tutti. Se i cambiamenti demografici hanno implicazioni di carattere antropologico e socio-culturale, è vero altresì che una cultura autenticamente a favore dell’uomo è la prima risorsa necessaria per costruire un futuro di “vita buona”.
Diffondere la consapevolezza della questione demografica, nei suoi termini pressanti e responsabilizzanti ogni componente sociale, significa rimettere l’uomo al centro dei processi e raccogliere la sfida che il cardinale Angelo Bagnasco lanciava aprendo l’assemblea dei Vescovi nel maggio 2010 quando notava che “l’Italia sta andando verso un lento suicidio demografico”.

Servizio nazionale

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Cardinale Ruini: Impatti della demografia sulla società

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