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 Progetto Culturale - Punto di vista - Yara e i nostri figli 

N° 2 - 1 Marzo 2011

Yara e i nostri figli

di Marina Corradi

 

Per capire la questione

Essere genitori oltre la paura
La tragedia di Yara, quando infine ne hanno ritrovato il corpo, è stata un urto violento nelle nostre case. Davanti alla tv, ammutoliti; non senza accorgerci, guardando i figli più giovani, di quanto brucia lo scandalo del male, la prima volta che te lo trovi davanti nella sua ferocia; la prima volta che vittima di quel male è una della tua età, o di poco più grande. Non abbiamo forse visto passare negli occhi dei nostri figli una domanda aspra (e Dio, quella notte, dov’era? Dio, perché lo ha permesso?)? E, attoniti anche noi, non abbiamo trovato parole per rispondere. Quali parole poi bastano? In quella sera del 26 novembre a Brembate di sopra non avremmo forse voluto un Dio sfolgorante nella sua potenza, che annientasse l’assassino e riconducesse salva Yara a sua madre? Ma Cristo ancora una volta quella sera, come mille altre sere della storia, era l’Agnello, era presente, era nella bambina tradita e ferita a morte, abbandonata in un campo buio. Cristo era con Yara in quel dolore innocente causato da un male, che è scelta degli uomini; e Yara non era sola, anche se solo nell’ultimo istante ha riconosciuto chi era, che la stringeva a sé in un abbraccio infinito. Questo avremmo voluto dire ai nostri figli quella sera, se anche a noi non fosse mancato il fiato.
Dovremmo allora chiuderci in casa? No: viviamo, andiamo, sapendo che non si può, per la paura del male, smettere di vivere. Lo sappiamo noi e lo insegneremo ai figli, e alle figlie. Pregando, come fanno molti padri  e madri ogni mattina, che Dio e la Madonna li proteggano; e poi lasciandoli andare verso un destino che non ci appartiene. La differenza fra un cristiano e un uomo che non crede è che quest’ultimo legge la vita come un caso cieco, una spietata roulette che sorteggia oscuramente chi vuole; mentre noi, noi sappiamo che la nostra vita è insieme a quella degli altri dentro un disegno. Misterioso, oscuro, e a volte umanamente inspiegabile e straziante, come quello di Yara, come quello di milioni di bambini calpestati nella storia.
Questo solo possiamo cercare di insegnare ai figli: vedere il male, avere gli occhi aperti, e tuttavia mantenere una certezza di roccia: sicuri di essere amati di un amore grande.
Marina Corradi

Per Approfondire

Il fatto

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