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 Nel Cantiere - Anni precedenti - 2012 - Dicembre - Una domanda incessante: Dio dove sei? 

Una domanda incessante:
Dio dove sei?   versione testuale

Ad Asti il 9 dicembre


I cinquant’anni dall’apertura del Concilio rappresentano un invito a riproporre il messaggio che la Chiesa ha affidato agli uomini e alle donne di buona volontà, un’occasione per trovare uno spazio di incontro tra credenti e non credenti o semplicemente persone in ricerca, su temi “intriganti e sensibili” collegati al rapporto tra il credere e il vivere.
 
La domanda: “Dio dove sei?” è l’interrogativo che percorre la storia dell’umanità, crea interesse, ma anche incomprensioni, odio, progetti di vita, radicali rifiuti e conduce nel “cortile dei dubbiosi”

Quest'ultima espressione dà vita all'omonimo ciclo d'incontri che si apre il 9 dicembre alle 16.45 con una tavola rotonda dedicata al tema che si svolgerà presso la Biblioteca Astense.
 
In quest'occasione dialogheranno come "testimoni" Massimo Cotto, Paolo Debenedetti, Donatella Gnetti, Domenico Quirico, Emilio Varni, Letizia Viarengo: una conversazione “senza barriere” moderata da Enrico Cico e preceduta da un testo di Luciano Nattino.

La serie di incontri è costruita nel “cantiere” del Progetto Culturale, ma assume una sua singolarità con l’incontro di Luciano Nattino e il Teatro degli Acerbi: la riflessione si amplifica per dare corpo ad una rappresentazione teatrale dal titolo "Dio e la manutenzione dell’asina” in cui si narra il racconto del viaggio di un attore/contastorie (Claudio Zanotto Contino) lungo la Via Francigena.
 
Dalla concomitanza temporale tra l’idea del “Cortile dei Dubbiosi” e l’ipotesi teatrale si è concretizzata la sinergia progettuale ed operativa  con l’obiettivo di rendere gli incontri uno strumento utile allo sviluppo del lavoro teatrale.
 
Le riflessioni e le tante domande del pellegrino potranno suggerire, localmente, un singolare terreno di confronto capace di generare le novità da più parti auspicate a servizio di “quella buona notizia, l’«evangelium» in cui Dio ha parlato e quindi non è più il Grande Sconosciuto” secondo l’espressione del Papa nell’anno della Fede.