Art(e)oltre vuole essere l’occasione di riflettere insieme sul rapporto tra arte contemporanea e spiritualità.
Da sempre uomini e donne in ricerca si sono posti domande che andavano a scavare oltre l’esistente e alcuni di essi hanno trovato modi efficaci per narrare l’umano a loro contemporaneo attraverso colori, forme, musica, movimento…dipinti, sculture, partiture, scenografie… così da rendere visibile l’invisibile, raccontare l’inenarrabile, dare forma al vissuto interiore, allo stupore inatteso, al dolore inconsolabile...
Siamo sul crinale di un oltre che l’artista ci rimanda attraverso il confronto con la sua opera da cui nascono un nuovo sentire e un rinnovato sguardo.
Nel dialogo che porteremo avanti nelle due serate del 24 e 25 settembre cercheremo di lasciarci interrogare dal linguaggio dell’arte contemporanea che trova, proprio in Venezia, una delle sue culle elettive.
Partendo da una famosa serie di quadri/scultura di Lucio Fontana – “La fine di Dio” – faremo un cammino all’interno del linguaggio simbolico, della lentezza e del silenzio come condizioni necessarie all’ascolto e alla visione, toccando alcune delle polarità di cui è ricca l’arte contemporanea : narrativo/evocativo, esterno/interno, forma/materia, temporaneo/permanente.
Un cammino di apertura verso un oltre di senso in ascolto delle domande profonde dell’uomo a cui l’artista dà forma e colore.
