Venerdì 23 dicembre verrà inaugurata la nuova sede dell’Archivio storico diocesano di Trapani. Duemilacinquecento unità, alcune risalenti all’ultimo scorcio del XV secolo.
Fra i documenti che verranno eccezionalmente esposti per l’inaugurazione della nuova sede, la Bolla di Papa Gregorio XVI con cui è stata eretta nel 1844 la Diocesi di Trapani e un frammento di pergamena in caratteri arabi con decorazioni in oro e in rosso con tre versetti coranici tratti dalla Sura.
Dopo la conferenza del dott. Aldo Sparti, soprintendente archivistico per la Sicilia ( ore 17.00) si terrà la cerimonia d’inaugurazione e lo scambio degli auguri natalizi.
Il complesso archivistico che costituisce l’Archivio Storico Diocesano di Trapani rappresenta una fonte preziosa per la ricostruzione della storia religiosa e civile della città e del suo territorio.
Il patrimonio documentario che in esso si conserva, costituito da circa 2500 unità tra pergamene, buste, registri, rolli, mazzi, pacchi legati, volumi (ma la cifra non è completa in quanto la catalogazione è ancora in corso) risale ad un’epoca di molto anteriore alla effettiva fondazione della Diocesi.
I documenti più antichi - trasmessi dalla Curia vescovile di Mazara al momento dell’erezione della novella sede vescovile in quanto pertinenti ai vari ambiti territoriali annessi alla neonata Diocesi - risalgono all’ultimo scorcio del XV secolo.
Ciò ha dato vita alla struttura particolare di questo archivio e alla coesistenza di due grandi Fondi documentari facenti capo sostanzialmente a due diversi enti produttori : la Curia vescovile di Mazara (sino al 1844) e la Curia vescovile di Trapani (dal 1844 in poi) con le loro rispettive articolazioni.
“Con gioia inauguriamo la nuova sede dell’archivio e concludiamo un altro passo del progetto culturale che ci ha visti protagonisti nel territorio in questi anni. Raccogliere, custodire, dare una sede degna, studiare i documenti, impostare un lavoro scientifico che obbedisce ai criteri collaudati dell'archivistica è condizione previa per creare le condizioni ottimali che permettono l'accesso agli studiosi che vogliono approfondire particolari settori della storia del nostro territorio e della nostra Chiesa – afferma il vescovo Francesco Micciché.
"Si tratta- continua il vescovo - di documenti che hanno non solo una valenza religiosa, ma anche civile e che danno la chiave di lettura per comprendere l'evoluzione nel tempo per il tessuto socio - economico e religioso delle nostre comunità. La nostra amata Chiesa di Trapani è chiamata a vivere la convulsa stagione della storia contemporanea avendo presenti le proprie radici, riscoprendo la propria storia che parte da lontano ed ha negli archivi delle nostre parrocchie e soprattutto della nostra curia una fonte di notizie utili e necessarie per comprendere la vita religiosa, le tradizioni, le problematiche che riguardano le nostre comunità”.