Le neuroscienze, la genetica, la bioingegneria dischiudono nuove possibilità tecniche che lambiscono il confine di ciò che è umano, prospettando una ridefinizione dei suoi confini e della sua responsabilità.
È ancora proponibile e in quali termini l’istanza dell’identità personale? La necessità di oltrepassare la concezione sostanzialistica del soggetto si traduce nel suo puro e semplice superamento?
Si tratta di alcuni degli interrogativi che verranno affrontati dal
Convegno di studio "La tecnica e il senso. Oltre l'uomo?", promosso e organizzato dalla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale per la giornata del
24 febbraio.
Muovendo da un intervento ricognitivo/diagnostico, che offra un’informazione sugli ambiti delle ricerche in corso (privilegiando il fronte delle neuroscienze), l’articolazione del Convegno prevede una discussione dei paradigmi interpretativi e delle filosofie soggiacenti, evitando la giustapposizione del discorso teologico.
L’intelligenza critica della fede non può rimanere indifferente allo sviluppo delle applicazioni tecnologiche del sapere scientifico e, proprio nel misurarsi con la questione antropologica fondamentale, si pone al servizio della comprensione dell’umano nella sua singolare dignità.
Condizione precipua per offrire tale contributo è l’approfondimento dei significati che il testo biblico assegna alla “signoria” dell’uomo nel cosmo e che costituiranno l'argomento centrale del Convegno impegnando per intero la seconda sessione.