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 Nel Cantiere - Anno 2013 - Febbraio - Nuovo appuntamento "Nel cortile dei dubbiosi" 

Nuovo appuntamento
"Nel cortile dei dubbiosi"   versione testuale

Ad Asti il 23 febbraio


Fede e dubbio, ingredienti di un dibattito senza fine: essere “cercanti” o “camminatori di domande” sono le immagini forti, i concreti punti fermi che Luciano Nattino ha proposto nel primo incontro del “cortile dei dubbiosi”.
 
Questa riuscitissima esperienza astigiana di confronto non è fine a se stessa, ma parte di un percorso di dialogo aperto che avrà un secondo appuntamento sabato 23 febbraio in Biblioteca Consorziale alle ore 16.45.

Attorno al tavolo di discussione siederanno Paolo De Benedetti, Laurana Lajolo, Tatiana Pivari, Valter Sartoretto, Franco Testore. Moderatore sarà Enrico Cico con il compito di garantire un dialogo incisivo per poter innescare una interazione "costruttiva" tra i relatori e il pubblico.

L’Iniziativa, costruita nel “cantiere” del Progetto Culturale, assume una sua singolarità con il coinvolgimento del regista teatrale Luciano Nattino e la compagnia del Teatro degli Acerbi.
 
La riflessione, infatti, si amplifica perdar corpo ad una rappresentazione teatrale dal titolo "Dio e la manutenzione dell’asina” in cui si narra il racconto di un pellegrinaggio a Roma, a piedi, di un cantastorie in compagnia di un’asina, Geraldina.
 
La narrazione di luoghi, di incontri, di cura dell’asina, si alterna a meditazioni su Dio e sulla vita dell’uomo sulla terra. Questo schema di rappresentazione ha ricevuto l’ambitissimo pregio di essere ospitato alla terza edizione del festival “il Teatro del Sacro” che si terrà a Lucca dal 10 al 16 giugno 2013.

La correlazione tra le domande su Dio che non cessano mai e la possibilità di rappresentare le suggestioni individuate in un’azione teatrale sono una singolare opportunità per alzare gli occhi e guardare il cielo.

“Dio dove sei?” è l’interrogativo che sta alla base del “cortile dei dubbiosi” e nell’incontro del 23 febbraio si alimenterà della parola “libertà” provando a declinarla come sfida, come opportunità, come bene e come problema.
 
Con la sensibilità di chi è in ricerca, con lo sguardo per vedere lontano, in cammino per andare oltre: oltre le apparenze, i limiti, le convenienze, i protocolli, le abitudini, le comodità, la paura, le certezze e tentare di capire se la nostra cultura offre elementi per superare l'immanenza, per gustare la trascendenza o provare, almeno, a non farci cadere nell’indifferenza.