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 Nel Cantiere - Anni precedenti - 2012 - Dicembre - La carezza di Dio:
le foto di Maurizio Cogliandro 

La carezza di Dio   versione testuale

A Milano fino al 19 gennaio


È possibile documentare con la fotografia il dato visivo, sociale e culturale, e allo stesso tempo esprimerne e interpretarne le poetiche legate all’uomo e al suo vissuto interiore?

E’ questa la domanda che chiama in causa il rapporto tra immagine, documento e segno antropologico, nel momento in cui la fotografia viene intesa non più come traccia indicale di mondi lontani, ma come indizio e modello di un reale possibile che si fa tramite tra immaginario e fenomeno. 
 
In questo senso “La carezza di Dio” di Maurizio Cogliandro, mostra fotografica che aprirà i battenti il  4 dicembre presso la Galleria San Fedel di Milano,  esplora le relazioni e il rapporto con l'Altro, lì dove il paradigma antropologico dell’"osservare partecipando” prende corpo in immagini piene di evocazione, misticismo e sospensione, dall’interno di un monastero come habitat sociale e spirituale, mondo pieno di fascino e mistero.

Si tratta di una fotografia che coglie il senso di un realismo magico che, a partire dall’esplorazione e dalla conoscenza della vita, dai luoghi e dai contesti delle persone che osserva, si fa interprete delle loro emozioni e della loro spiritualità.

Ecco allora che, negli scatti di Maurizio Cogliandro, gli interni e gli esterni del monastero Dominus Tecum, ripresi con grande nitidezza e senso materico, si alternano alle immagini in cui i monaci, e gli attributi della loro fede, appaiono come sospesi, evanescenti, volti e oggetti che affiorano come visioni silenziose e immateriali.

La terra e i luoghi, le architetture e le luci, le persone e le atmosfere, seppur narrati con estremo realismo, assumono un ruolo simbolico per trasformarsi in veicoli di spiritualità, volgendosi come radice storica e culturale alla serenità e alla contemplazione divina. Il monastero appare così come un luogo dove si annida la bellezza.

In questo senso, il modo con cui Maurizio Cogliandro si relaziona con l'alterità e lo studio di un preciso e circoscritto modello sociale e culturale, conduce a un'analisi e a una profonda riflessione sulla società contemporanea, la sua storia e le sue radici, in un continuo scambio di visioni e interpretazioni sul mondo e le sue molteplici realtà.
 
La mostra sarà visibile fino al 19 gennaio 2013 dalle 16.00 alle 19.00, dal martedì al sabato (al mattino su richiesta, chiuso i festivi).