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 Il Teatro e l'esperienza del Sacro - Area stampa - News 

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  • Va in scena la ricerca di senso
    di Michael Cantarella

    Grande successo per questa prima edizione del convegno CEI «il teatro e l’esperienza del sacro». Un centinaio di persone arrivate da tutta Italia hanno preso parte alle sessioni del convegno, durante il quale si sono alternati i contributi dei relatori e quattro spettacoli teatrali, messi in scena nella splendida cornice di Palazzo Grifoni, sede storica della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, e nell’ Auditorium di San Martino.

  • Le relazioni del Convegno

    Sono online, nella sezione dei relatori, i testi dei primi interventi ospitati in occasione del convegno nazionale “Il teatro e l’esperienza del Sacro”. In particolare, nella sua relazione introduttiva, il vescovo di San Miniato, monsignor Fausto Tardelli, ha ripercorso la storia del “Dramma Popolare”, che va in scena ininterrottamente nell’estate sanminiatese dal 1947. Un’idea nata da alcuni giovani intellettuali cattolici che osservando le rovine della guerra si domandarono cosa fare per ricostruire la città e un popolo, decisi ad affermare, nel clima ancora turbato del dopo guerra, la presenza di una drammaturgia di ispirazione cristiana. “Quell’intuizione – ha spiegato mons. Tardelli – è ancora profondamente attuale e ancora oggi deve guidare il cammino dell’Istituto del Dramma Popolare.

  • Il teatro nasce da una domanda
    Mons. Domenico Pompili

    Teatro e sacro sono uniti da un legame profondo, indissolubile, che si perde nelle pieghe del tempo. Il teatro – come altre forme d’arte - è nato dal desiderio dell’uomo di rapportarsi con la divinità, con la trascendenza, con lo spirito. Il teatro occidentale, che discende da quello dell’antica Grecia, secondo molte teorie affonda le sue radici nel culto di Dioniso. C’è uno stretto rapporto, quindi, con la dimensione rituale. L'autonomia del teatro dal rito è una conquista progressiva: in origine, l'attore e il sacerdote si confondono.

  • Volti che si incontrano
    Fabrizio Fiaschini, presidente della Federgat (Federazione gruppi attività teatrali).

    “Lo sviluppo contemporaneo del teatro ha messo in luce la sua natura di luogo in cui è ancora possibile, nell’epoca della comunicazione mediatica, instaurare un rapporto diretto tra uomini”. Così recita la Nota pastorale della Cei sulle Sale della comunità del 25 marzo 1999. Sul valore del teatro oggi, abbiamo parlato con Fabrizio Fiaschini, presidente della Federgat (Federazione gruppi attività teatrali). 
    Il teatro nasce come rituale sacro. Cosa rimane di questa sua vocazione spirituale nel teatro di oggi?
     “Il teatro è sempre stato una paraliturgia, pur mantenendo la sua laicità, in quanto luogo di incontro e di riflessione per la comunità. E questo senso del rituale rimane ancora oggi, in un’epoca solo apparentemente lontana dal sacro. Ma il teatro è anche luogo di spiritualità.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ultimo aggiornamento 15/10/2015