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 Il Teatro e l'esperienza del Sacro - Area stampa - News - Le relazioni del Convegno 

Le relazioni del Convegno   versione testuale







Sono online, nella sezione dei relatori, i testi dei primi interventi ospitati in occasione del convegno nazionale “Il teatro e l’esperienza del Sacro”.
 
In particolare, nella sua relazione introduttiva, il vescovo di San Miniato, monsignor Fausto Tardelli, ha ripercorso la storia del “Dramma Popolare”, che va in scena ininterrottamente nell’estate sanminiatese dal 1947. Un’idea nata da alcuni giovani intellettuali cattolici che osservando le rovine della guerra si domandarono cosa fare per ricostruire la città e un popolo, decisi ad affermare, nel clima ancora turbato del dopo guerra, la presenza di una drammaturgia di ispirazione cristiana. “Quell’intuizione – ha spiegato mons. Tardelli – è ancora profondamente attuale e ancora oggi deve guidare il cammino dell’Istituto del Dramma Popolare. Credo però che sia un’intuizione valida anche per tutti coloro che da cristiani o anche semplicemente da uomini pensosi fanno teatro oggi. Siamo di nuovo oggi in un tempo per certi versi simile al dopo guerra. In un momento in cui si fa necessaria ed urgente una ricostruzione non solo economica, ma anche sociale, umana e spirituale”.
 
All’intervento del vescovo della città toscana ha fatto seguito la relazione di Fabrizio Fiaschini. Per il presidente di Federgat – di cui è a disposizione il testo integrale – il teatro è un luogo che svela, come un “guado segreto” le tracce dei passaggi esistenziali, “lasciando che le domande, le memorie, le nostalgie, i frammenti di trascendenza, come pure le ferite e le lacerazioni del sacro si facciano azione, diventando immagini, storie, emozioni”.
 
Da parte sua, mons. Domenico Pompili, ha offerto uno spaccato della relazione tra comunità cristiana e teatro: un rapporto non sempre scontato, ma “destinato a durare ancora a lungo per la salvaguardia della fede e ancor prima dell’umano”.
 
ultimo aggiornamento 15/10/2015