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 Progetto Culturale - Punto di vista - Educazione e responsabilit? 

n° 89 - 9 aprile 2013


Educazione e responsabilità

Per capire la questione

«Dobbiamo riflettere attentamente sui limiti di una presenza sociale e politica dei cattolici oggi da più parti stigmatizzata». Così si è espresso il vescovo Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, in occasione del convegno «Educare alla cittadinanza responsabile 2» che ha visto incontrarsi a Roma il 5-6 aprile scorsi le scuole diocesane di formazione sociopolitica. Parole che invitano a porsi alcuni interrogativi, soprattutto nel passaggio che richiama al centro del dibattito politico e sociale il ruolo dei cattolici nella società. «Non può essere il vortice disordinato delle opinioni, più o meno interessate e indirizzate a bella posta - ha proseguito il presule -, a dettare l’agenda e i criteri dei nostri giudizi sulla rilevanza sociale e politica del cattolicesimo nel momento attuale; ma è certo che il deficit di incidenza diventa un indice anch’esso significativo quando è carente la capacità di mobilitazione, l’elaborazione di un progetto ispirato, l’assenza di strumenti socialmente e politicamente significativi per testimoniare e trasmettere il senso cristiano della vita sociale nelle sue varie articolazioni». 
«Sommersi da una cultura dai molti feticci, come quello della privacy - così verbosamente sbandierato e altrettanto prontamente mortificato nei fatti - dobbiamo rompere l’incantesimo di una perfino teorizzata dissociazione tra coscienza privata e vita sociale, tra comportamenti personali e ruolo pubblico», ha continuato Crociata. «Dallo sforzo verso una coerenza a tutto tondo deve scaturire un percorso che progressivamente superi l’emarginazione nel privato delle ispirazioni ideali - ha aggiunto - e attesti con coraggio le motivazioni che conducono a scelte e comportamenti dal palese rilievo sociale e pubblico». 
Per il vescovo, infine, «non bisogna lasciarsi intimorire da momenti di appannamento; ci sono fasi oscure da attraversare; ma non dobbiamo lasciarci sopraffare dalle difficoltà momentanee. Questo è il tempo opportuno del lavorio nascosto ma fecondo della formazione e della maturazione di persone e di comunità dotate di franchezza e della capacità di portare una fede motivata e solida dentro l’intreccio, talora perfino caotico, dell’intera comunità civile».
Il Convegno si è posto in profonda continuità con il precedente realizzato a Roma nei giorni 2-3 marzo 2012. Si vuole approfondire l’impegno educativo alla cittadinanza responsabile attraverso una riflessione sulle motivazioni teologiche ed ecclesiali e con una proposta di metodo anche in forma laboratoriale. L’intento è di raccordare sempre più tra loro le diverse esperienze diocesane di formazione cristiana all’impegno socio-politico (scuole, percorsi, esperienze, itinerari); consolidare per mezzo di sistemi informatici la rete tra le esperienze già avviate da tempo; sostenere le diocesi nello sviluppo delle esperienze recenti e di quelle in progettazione.

Per Approfondire

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