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ultimo aggiornamento 15/10/2015
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Programma di lavoro anno 1997-98   versione testuale

Servizio nazionale per il progetto culturale

Il senso di un programma

La pubblicazione della "prima proposta di lavoro" del progetto culturale orientato in senso cristiano a cura della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha offerto le coordinate di fondo di un "processo di discernimento comunitario e di comunicazione" (n. 4) che dovrà caratterizzare nei prossimi anni l’intera comunità cristiana. Il soggetto di tale prospettiva di impegno è dunque l’intero Popolo di Dio nelle sue diverse articolazioni. Per sostenere e promuovere questo lavoro comune è stato attivato presso la Segreteria della CEI il Servizio nazionale per il progetto culturale: una struttura di servizio, un soggetto in grado di dare rilievo alle molteplici realtà, aiutandole a creare una rete di relazioni, stimolando nuove iniziative. Il Servizio nazionale è completamente operativo dallo scorso 1 settembre e sta strutturandosi per far fronte ai "compiti specifici" elencati al n. 7 della prima proposta di lavoro.
Il progetto culturale si propone di: - stimolare la pastorale ordinaria ad essere sempre più consapevole del rapporto tra fede e cultura, coinvolgendo in una simile impresa tutte quelle persone che già operano nella vita comunitaria; - aiutare i fedeli laici ad essere consapevoli della fecondità della loro esperienza di fede nella vita quotidiana; - coinvolgere e mettere in relazione i diversi centri di cultura; - favorire le dinamiche della comunicazione.
Questi obiettivi sono indicati all’intera comunità ecclesiale e già trovano concretizzazione in esperienze avviate o in fase di elaborazione nelle diverse Diocesi. Senza voler ridurre il vasto campo di azione delineato dalla prima proposta di lavoro (in particolare i nn. 4-5-6) si avverte la necessità di indicare alcune linee di lavoro per l’anno 1997/98, pur mantenendo quella necessaria elasticità richiesta dalla natura stessa del progetto e dall’attuale fase di avvio.
 
L’animazione

Senza voler creare nuove strutture, si pone la necessità di favorire le condizioni perché parrocchie, comunità religiose, aggregazioni laicali concorrano, con le loro proposte ed il loro impegno, a realizzare un’opera di animazione secondo le prospettive del progetto culturale, valorizzando l’esistente e suscitando nuove energie.
1. Verranno stabiliti contatti con le Diocesi, per poter creare una serie di rapporti con persone che, per il ruolo già ricoperto o per sensibilità, possano rappresentare un sicuro e significativo punto di riferimento territoriale.
2. Verrà mantenuto un particolare collegamento con associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali, per poter valorizzare il contributo specifico di ciascuna realtà rispetto ai loro attuali itinerari formativi.
3. Verranno contattati i centri culturali territoriali (operanti cioè ai livelli diocesano, zonale, parrocchiale) che già si fanno carico dell’animazione culturale, per impostare una serie di offerte di servizi rapportati alle loro reali esigenze.
4. Verrà riservata una particolare attenzione anche alle associazioni professionali di ispirazione cristiana per valorizzare la presenza e le iniziative di persone ed istituzioni che operano nei diversi ambienti di lavoro.
5. Il servizio sarà a disposizione degli uffici pastorali della CEI, per sostenere la dimensione culturale dell’animazione pastorale da essi promossa.
6. Verrà elaborato un sussidio metodologico al fine di offrire indicazioni per l’animazione del progetto culturale da parte delle diverse realtà: per la stesura sarà necessario fare riferimento alle esperienze già in atto per ricavarne suggerimenti da far circolare su scala nazionale. 7. Verrà sostenuta l’iniziativa delle antenne della comunicazione e della cultura lanciata da Avvenire in collaborazione con altre testate ecclesiali e con l’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, al fine di avviare una presenza capillare di persone sensibili e competenti rispetto alle problematiche della comunicazione sociale.
8. Verranno pensati strumenti di comunicazione di idee, iniziative e proposte per favorire la conoscenza e la circolazione di esperienze in atto, tenendo conto dei diversi destinatari del progetto culturale; il primo di questi strumenti potrebbe essere un bollettino che informi sul cammino che si sta avviando.
9. Verrà organizzato nel mese di maggio un incontro nazionale dei referenti diocesani che operano sul territorio facendosi carico dell’animazione del progetto culturale, per sostenere la promozione di "una cultura della comunicazione e della comunione, della reciprocità e della responsabilità", come auspicato dalla prima proposta di lavoro (n. 4). Un analogo incontro nazionale per rappresentanti delle aggregazioni laicali sarà necessario per concretizzare l’inserimento organico nel lavoro di associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali.
 
La ricerca

Lo studio, il confronto, il dibattito, rispetto "alle grandi aree tematiche" ed ai "temi emergenti" verranno seguiti e sostenuti dal Servizio nazionale attraverso il coinvolgimento di persone di cultura, teologi, centri culturali di elaborazione, istituti di ricerca. Verrà adottato un metodo di lavoro interdisciplinare ed importante sarà anche il confronto con chi voglia esprimere ragioni di dissenso verso l’idea di un progetto culturale orientato in senso cristiano.
10. L’incontro del Forum del progetto culturale del 24-25 ottobre 1997 a cui sono state invitate personalità del mondo della cultura nelle sue diverse articolazioni, insieme a vescovi e rappresentanti di aggregazioni laicali, è la prima occasione di riflessione sulle grandi tematiche individuate tra "gli ambiti contenutistici da privilegiare" del progetto (n. 3).
11. All’interno delle grandi aree tematiche indicate alla riflessione comune, a titolo esemplificativo e per avviare il lavoro, non volendo esaurire con essi le ampie possibilità di riflessione, il Servizio individua e sostiene alcuni temi di ricerca: - Libertà personale e sociale in campo etic o; - Identità nazionale, identità locali, identità cristiana; - Interpretazione scientifica del reale. A tale proposito verranno costituiti dei gruppi interdisciplinari di ricerca.
12. Sul tema "Identità nazionale, identità locali, identità cristiana" verranno realizzati incontri regionali, con il coinvolgimento diretto ed attivo dei centri culturali di elaborazione.
13. Con gli istituti di ricerca saranno mantenuti contatti perché sia favorita la circolazione di contributi di pensiero e di persone a sostegno non solo dello studio, ma anche della divulgazione.
14. Le forme di sostegno alla ricerca scientifica saranno diversificate e dovranno prevedere la promozione di progetti di ricerca, di seminari di studio e la qualificazione di realtà già operanti, come il Centro Universitario Cattolico.
In questo primo anno è particolarmente importante dare avvio al lavoro, mettendo in rete molteplici energie, per favorire una presenza che sia il frutto della valorizzazione delle diverse realtà e della elaborazione comune di nuove esperienze.
 
ultimo aggiornamento 15/10/2015