Oggi, come forse mai in precedenza, laffermazione delluomo come soggetto e laffermazione di Dio appaiono strettamente legate. Ne è convinto il cardinale Camillo Ruini, Presidente del Comitato per il progetto culturale della Cei, secondo il quale questo è profondamente logico, poiché da una parte è ben difficile fondare un vero e irriducibile emergere delluomo rispetto al resto della natura se la natura stessa è il tutto della realtà, e dallaltra è ugualmente difficile lasciare razionalmente aperta la via al Dio personale, intelligente e libero, in modo vero anche se per noi ineffabile, se non si riconosce al soggetto umano questa sua irriducibile specificità. Nella sua relazione al Convegno Dio oggi. Con lui o senza di lui cambia tutto, il cardinale Ruini ha affrontato il tema di Dio a partire dalla discussione sulla sua esistenza e sulla ragionevolezza della sua esistenza. Non vi è spazio per la neutralità: lorientamento della vita - ha ricordato il cardinale - si riverbera per tutti, credenti, atei, agnostici, sulla risposta e ancor prima sul peso che diamo alla domanda riguardo a Dio. Secondo il Presidente del Comitato per il progetto culturale, le difficoltà dellapproccio metafisico nel contesto culturale contemporaneo, aggiungendosi allaporia derivante dallesistenza del male nel mondo, sono le ragioni di fondo di quella ‘strana penombra che grava sulla questione delle realtà eterne. In questo senso, lesistenza del Dio personale, pur solidamente argomentabile, non è oggetto di una dimostrazione apodittica, ma rimane ‘lipotesi migliore… che esige da parte nostra di rinunciare a una posizione di dominio e di rischiare quella dellascolto umile. Sono grandi - ha osservato Ruini - le implicazioni di un simile riconoscimento, sia per i rapporti tra credenti e non credenti che, già per questa ragione di fondo, andrebbero improntati a un sincero e convinto rispetto reciproco, sia per latteggiamento personale di ciascun credente. Tanto più, ha sottolineato, che la fede, che ci dà quella certezza incondizionata, e al contempo libera, riguardo a Dio, non esclude in alcun modo lo spazio per ulteriori indagini, ma sostiene la nostra fedeltà a lui fino al dono di noi stessi.