Di seguito, ampi stralci dellomelia pronunciata domenica scorsa durante la Messa celebrata accanto allaeroporto Turany di Brno. Cari amici, per il carattere che riveste lodierna Assemblea liturgica, ho condiviso volentieri la scelta, a cui ha accennato il vostro Vescovo, di intonare le letture bibliche della Santa Messa al tema della speranza: lho condivisa pensando sia al popolo di questo caro Paese, sia allEuropa e allumanità intera, che è assetata di qualcosa su cui poggiare saldamente il proprio avvenire. Nella mia seconda enciclica - la Spe salvi - , ho sottolineato che lunica speranza «certa» e «affidabile » si fonda su Dio. Lesperienza della storia mostra a quali assurdità giunge luomo quando esclude Dio dallorizzonte delle sue scelte e delle sue azioni, e come non è facile costruire una società ispirata ai valori del bene, della giustizia e della fraternità, perché lessere umano è libero e la sua libertà permane fragile. La libertà va allora costantemente riconquistata per il bene e la non facile ricerca dei «retti ordinamenti per le cose umane » è un compito che appartiene a tutte le generazioni. Ecco perché, cari amici, noi siamo qui prima di tutto in ascolto, in ascolto di una parola che ci indichi la strada che conduce alla speranza; anzi, siamo in ascolto della Parola che sola può darci speranza solida, perché è Parola di Dio. (...) Gesù si rivolge con amore a voi, figli e figlie di questa terra benedetta, nella quale è stato sparso da oltre un millennio il seme del Vangelo. Il vostro Paese, come altre nazioni, sta vivendo una condizione culturale che rappresenta spesso una sfida radicale per la fede e, quindi, anche per la speranza. In effetti, sia la fede che la speranza, nellepoca moderna, hanno subito come uno «spostamento », perché sono state relegate sul piano privato e ultraterreno, mentre nella vita concreta e pubblica si è affermata la fiducia nel progresso scientifico ed economico (cfr Spe salvi, 17). Conosciamo tutti che questo progresso è ambiguo: apre possibilità di bene insieme a prospettive negative. Gli sviluppi tecnici ed il miglioramento delle strutture sociali sono importanti e certamente necessari, ma non bastano a garantire il benessere morale della società (cfr ibid ., 24). Luomo ha bisogno di essere liberato dalle oppressioni materiali, ma deve essere salvato, e più profondamente, dai mali che affliggono lo spirito. E chi può salvarlo se non Dio, che è Amore e ha rivelato il suo volto di Padre onnipotente e misericordioso in Gesù Cristo? (...) Qui, come altrove, nei secoli passati tanti hanno sofferto per mantenersi fedeli al Vangelo e non hanno perso la speranza; tanti si sono sacrificati per ridare dignità alluomo e libertà ai popoli, trovando nelladesione generosa a Cristo la forza per costruire una nuova umanità. E pure nellattuale società, dove tante forme di povertà nascono dallisolamento, dal non essere amati, dal rifiuto di Dio e da unoriginaria tragica chiusura delluomo che pensa di poter bastare a se stesso, oppure di essere solo un fatto insignificante e passeggero; in questo nostro mondo che è alienato «quando si affida a progetti solo umani» (cfr Caritas in veritate, 53), solo Cristo può essere la nostra certa speranza. Questo è lannuncio che noi cristiani siamo chiamati a diffondere ogni giorno, con la nostra testimonianza. Annunciatelo voi, cari sacerdoti, restando intimamente uniti a Gesù ed esercitando con entusiasmo il vostro ministero, certi che nulla può mancare a chi si fida di Lui. Testimoniate Cristo voi, cari religiosi e religiose, con la gioiosa e coerente pratica dei consigli evangelici, indicando quale è la nostra vera patria: il Cielo. E voi, cari fedeli laici giovani ed adulti, voi, care famiglie, poggiate sulla fede in Cristo i vostri progetti familiari, di lavoro, della scuola, e le attività di ogni ambito della società. Gesù mai abbandona i suoi amici. Egli assicura il suo aiuto, perché nulla è possibile fare senza di Lui, ma, al tempo stesso, chiede ad ognuno di impegnarsi personalmente per diffondere il suo universale messaggio di amore e di pace. Benedetto XVI «La storia mostra a quali assurdità giunge luomo quando esclude Dio dallorizzonte delle sue scelte e delle sue azioni»