Il cantautore ha partecipato alla conversazione su "Gesù e i giovani"
Se abbiamo voluto un figlio, da quel giorno dobbiamo dividere la nostra vita con lui. Č deciso Roberto Vecchioni, insegnante e cantautore, vincitore dello scorso Festival di Sanremo, nel richiamare il compito educativo parlando oggi dei giovani e Gesù allevento del progetto culturale della Cei in corso a Roma.
Ma riconosce pure lesistenza del problema, che i ragazzi di oggi non hanno maestri, punti di riferimento. Il cantautore vede limportanza di far conoscere Cristo ai giovani come tratto dunione tra uomo e uomo e sottolinea la caratteristica del Dio cristiano, lamore. Nelle religioni del passato, come pure negli altri monoteismi, cè paura e meraviglia, grande rispetto per la divinità, ma non amore, mentre la figura di Gesù è la prima in cui sinstaura il concetto di amore. Ci sono persone capaci di guardare gli altri facendo percepire con gli occhi la dignità che ciascun uomo ha, ha continuato lo scrittore ed insegnate Alessandro D‘Avenia, anche lui ospite della conversazione che ha coinvolto, inoltre, il giornalista Alessandro Zaccuri e Don Armando Matteo.
"Č il caso di padre Pino Puglisi, assassinato dalla mafia a Brancaccio, quartiere di Palermo, nel 1993". Il sacerdote era insegnante di religione nella scuola superiore di Alessandro DAvenia, oggi a sua volta insegnante e scrittore.
DAvenia ha portato questo ricordo nella conversazione su i giovani e Gesù, che si è tenuta oggi pomeriggio allAuditorium Conciliazione di Roma allinterno dellevento Gesù nostro contemporaneo.
Questo sguardo che Puglisi ha rivolto al suo killer alla fine è stato sconfitto secondo unottica mondana, perché lassassino ha premuto il grilletto, eppure ha portato ad un cambiamento: catturato, dopo cinque anni lomicida deciderà di collaborare con la giustizia perché quello sguardo - dirà poi - non mi faceva più dormire.
Uno sguardo che comunichi dignità e bellezza è quello che DAvenia chiede per gli educatori. Gesù - ha affermato - puō farsi nostro contemporaneo se i ragazzi vedono negli adulti la capacità di trovare la bellezza che ciascuno di noi ha in se stesso.