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Paolucci: L‘arte è l‘ombra di Dio sulla terra

“L’arte è l’ombra di Dio sulla terra”. Il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci  ha sintetizzato così il legame tra Dio e la sua espressione nelle arti figurative, intervenendo alla seconda sessione dell’evento internazionale “Dio oggi. Con Lui o senza di lui cambia tutto”. “Viviamo in un’epoca ipericonica e ipercolorata, siamo quasi schiacciati dalle immagini che veicolano messaggi”, ha affermato Paolucci ricordando che “una volta il mestiere di veicolare significati era appannaggio dell’arte”. Con la modernità, ha osservato, “l’arte ha rinunciato al suo ruolo, si è ritirata. E oggi è prevalentemente irrazionale o meta-razionale”. Secondo il direttore dei Musei Vaticani, infatti, “l’arte è emozione, sensazione, performance, evento, concetto, ma sempre irrazionale o meta-razionale”. Per questo appare quanto mai necessario “restaurare la relazione tra il significato e la sua comprensibile espressione”. Nella sua relazione, Paolucci si è soffermato su alcune opere di Caravaggio, Michelangelo e Raffaello per spiegare la connessione tra ragione e fede nei capolavori dell’arte cristiana. Commentando le opere d‘arte, il direttore dei Musei Vaticani ha sottolineato che “il privilegio di essere uomini è quello di poter conoscere, di avere la Rivelazione su cui riflettere e di avere il primato della legge umana”. “A tutto questo - ha concluso - deve necessariamente aggiungersi la bellezza”.
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 11-DIC-09
 

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