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Partendo dalla riflessione che è impossibile un approccio neutrale e puramente scientifico alla questione sullesistenza di Dio il cardinale Camillo Ruini, Presidente del Comitato per il progetto culturale della CEI, ha spiegato come in questo Evento internazionale si faccia apertamente riferimento non a un generico concetto di Dio, ma al Dio di Abramo e soprattutto di Gesù Cristo. Per il magistero - ha spiegato il cardinale - è possibile una conoscenza di Dio a partire dalle creature; in essa però luomo incontra difficoltà tali per cui vi è la necessità morale che Dio stesso si riveli per poter essere conosciuto da tutti, con ferma certezza e senza errori. Secondo linterpretazione teologica del magistero che oggi è largamente prevalente, la conoscenza puramente naturale di Dio è possibile, ma non è detto che sia anche attuale, cioè che si sia mai verificata in alcun soggetto umano. Anzi, ha aggiunto il Presidente del Comitato per il progetto culturale della CEI questultima questione appare poco sensata, dato che è ben difficile escludere un intervento di Dio che illumini dal di dentro lintelligenza, muova la volontà, apra il cuore a credere in lui. Ha tuttavia grande importanza la questione della validità che ha o non ha di per sé (ossia a prescindere dagli ostacoli che di fatto le impediscono di svilupparsi) la via razionale a Dio: con questa validità si connette infatti la proponibilità a tutti - e non solo ai credenti delluna o dellaltra religione - dellesistenza di Dio, e quindi la possibilità di un discorso pubblico riguardo a Dio, e la stessa apertura universale della missione cristiana. Per questi motivi la Chiesa si pronuncia in una materia che potrebbe apparire puramente filosofica. In particolare Ruini nel suo intervento indica tre percorsi razionali verso lesistenza di Dio ritenuti possibili e fecondi per la ragione contemporanea: il primo percorso inizia dalla constatazione che esiste qualcosa piuttosto che nulla; il secondo ha come suo punto di partenza la constatazione che luniverso è conoscibile da parte delluomo, sia pure in maniera sempre imperfetta e rivedibile; il terzo ha invece come punto di partenza il soggetto umano, e in particolare lesistenza in noi e la percezione del valore morale e dellobbligazione morale. Proponendo infine un approccio sintetico e una valutazione critica dei tre percorsi proposti, che si riferiscono ai tre trascendentali dellessere, del vero e del bene, Ruini ha sottolineato come tutti e tre in realtà comportano un passaggio propriamente metafisico, quindi non verificabile mediante lesperienza sensibile. E proprio questa, per il cardinale, è la condizione per tentare di accedere alla realtà trascendente di Dio ma anche la fonte di un limite ineliminabile che si annida in ogni percorso razionale verso Dio. Per questo motivo, secondo Ruini la metafisica oggi deve procedere a una auto-limitazione e rigorizzazione, che vadano nettamente al di là di quanto è stato già operato dai grandi metafisici dellantichità e del medioevo. Eppure, ha concluso Ruini, oggi, come forse mai in precedenza, appare chiaro che laffermazione delluomo come soggetto e laffermazione di Dio simul stant et simul cadunt (stanno in piedi assieme o cadono assieme). Rendere testimonianza al vero Dio e al tempo stesso alla verità delluomo è dunque il compito forse più esaltante che ci sia dato di adempiere. |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 11-DIC-09
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