Il Comitato Promotore delle Celebrazioni del IV Centenario di Padre Matteo Ricci (Diocesi di Macerata - Comune e Provincia di Macerata - Regione Marche - Università di Macerata) in collaborazione con i Musei Vaticani, la Curia Generalizia della Compagnia di Gesù e la Pontificia Università Gregoriana presentano presso il Braccio di Carlo Magno, nella Città del Vaticano: Ai crinali della storia P. Matteo Ricci (1552-1610) fra Roma e Pechino.
La rassegna, in mostra fino al 24 gennaio, composta da più di 150 opere e organizzata in cinque sezioni, vuole celebrare e ricordare i 400 anni della morte di Matteo Ricci, il Padre gesuita morto a Pechino l11 maggio 1610, lunico occidentale sepolto a Pechino.
La Mostra Lallestimento dellintero percorso espositivo, così come gli apparati e le scenografie, sono curati dal Maestro Pier Luigi Pizzi. La cura dei dettagli degli impianti scenici esalta la bellezza e il fascino delle opere, come nel caso della grande tela di Peter Paul Rubens raffigurante un miracolo di SantIgnazio che egli colloca su di un altare romano, finemente riprodotto.
Matteo Ricci: da Macerata a Roma è la sezione che apre la mostra. Sono proprio i ritratti dei pontefici che accompagnarono la vita del gesuita marchigiano a identificare la tappa romana. Da Pio V, il santo pontefice che promosse la grande alleanza tra le potenze cattoliche e rese possibile la vittoria di Lepanto, ricordata in mostra dalla celebre tela di Paolo Veronese, fino a Paolo V, che nel 1610, faceva completare la facciata della nuova Basilica Vaticana.
Una generazione di giganti: l‘opera scientifica e geografica dei gesuiti è la sezione che raccoglie linteresse per la scienza di Padre Matteo Ricci, disciplina che a Pechino gli aprirà le porte della Città Proibita. Questa parte della rassegna è documentata da una eccezionale raccolta di strumenti scientifici, provenienti da diversi musei e collezioni.
La Cina al tempo di P. Matteo Ricci Allinterno di questa sezione di particolare importanza risulta la matrice lignea, in caratteri cinesi, spedita da Matteo Ricci come bozza di una lettera che Sisto V avrebbe dovuto inviare allimperatore cinese, oggi conservata nella Bibliothèque Nationale di Parigi. In questa stessa sezione sono esposte diverse opere autografe e testi stampati dallo stesso Matteo Ricci in Cina, a dimostrazione del grande sforzo ed impegno di scambi e di incontri che segnò linizio di un nuovo modello di evangelizzazione iniziato dal padre gesuita e proseguito dai suoi successori.
Eredità religiosa e culturale di P. Matteo Ricci è il tema dellultima sezione. Una eredità che giunta sino a noi, chiamata inculturazione, cioè comprensione e la recezione di usi e tradizioni delle comunità indigene nellopera di evangelizzazione. Vi sono esposti diversi rotoli moderni con immagini religiose e piatti in ceramica con scene della Passione di Cristo, oggetti liturgici e testi religiosi.