Se parola e musica non fossero state le donne amate, Mario Luzi non avrebbe mai incontrato Luciano Sampaoli. E Luciano Sampaoli mai si sarebbe accostato a Mario Luzi, mai avrebbe riconosciuto in lui il cantore perfetto per le sue immagini musicali. Invece, la vita sa fare di quei miracoli inaspettati che solo una corrispondenza di artistici sensi sa ripagare. E lo fa dandoci la gioia di raccogliere i frutti di questa collaborazione che si celebra adesso, proprio in concomitanza con l‘anniversario della nascita di Mario Luzi che in questi giorni avrebbe compiuto 94 anni.

Così, a più di vent‘anni dal primo incontro tra il musico Sampaoli e il poeta Luzi, l‘Istituto Superiore di Scienze Religiose "Alberto Marvelli" di Rimini  - in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale - offre una lettura inconsueta di uno dei più grandi poeti del Novecento italiano senza separarla dall‘analisi, altrettanto incisiva,
delle composizioni del riminese Luciano Sampaoli, testimone del rapporto privilegiato che, dal secolo scorso, la musica contemporanea intrattiene con la poesia e la cultura religiosa.
Così, questo percorso artistico si manifesta nelle due sezioni di una mostra fotografica, che verrà inaugurata dal celebre giornalista Sergio Zavoli: Luminosi incanti documenta con fotografie inedite, poesie e partiture musicali, le tracce tangibili di questa straordinaria collaborazione lasciate dal tempo ai posteri; e Nuovi luminosi incanti interpreta, con alternanza sapiente, il femmineo nell‘opera congiunta dei due artisti, incarnandola in due immagini di donna, l‘una che è parola, l‘altra che è canto. Ad arricchire la mostra concorrono altri due eventi celebrativi: il concerto Vola alta parola, con esecuzione di una serie di Lieder composti da Luciano Sampaoli su testi di Mario Luzi, e la presentazione del libro Le arti amanti dell‘editore Medusa. Ulteriore testimonianza, questa, insieme alla presentazione dell‘intervista in
video realizzata da Giorgio Mazzanti prodotta dal "Centro Culturale Paolo VI" di Rimini e intitolato Mario Luzi: poesia tra limite e infinito, di una rara invenzione a due voci.