Progetto Culturale - Nel Cantiere
"Ma liberaci dal male"
Si tiene dal 16 al 18 maggio a Piacenza il Festival della Teologia


 
Da sempre una città dalla lunga e ricca tradizione teologica, un passato che Piacenza intende rinverdire facendosi ora sede di una rassegna teologica in programma per il 16, 17 e 18 maggio prossimi. Un "Festival della Teologia" che sarà dedicato ai temi del male, del dolore, dell‘assenza di Dio: "... ma liberaci dal male" è infatti il titolo prescelto per la manifestazione curata dalla locale Associazione Teologica in collaborazione con la diocesi di Piacenza, con gli Enti pubblici - Comune e Provincia - e grazie al contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di altri sponsor privati.
 
La rassegna - che vorrebbe emendare una pratica molto corrente nel panorama dei festival culturali, che vede spesso la ragione teologica entrare nei dibattiti come sapere di riferimento senza che se ne chiarisca l’ambito critico - vedrà teologi e filosofi affrontare in modi diversi la presenza del male e del dolore nel mondo contemporaneo: sono attesi, tra gli altri, Massimo Cacciari, Salvatore Natoli, Pierangelo Sequeri, Enzo Bianchi, Edoardo Boncinelli, Elmar Salmann, Vito Mancuso, Rosino Gibellini, Paolo Ricca, con il giornalista Armando Torno in veste di curatore di alcuni degli incontri.

La tre giorni teologica prevede, a corona dei momenti di approfondimento, anche concerti musicali (tra cui l‘esecuzione di una Messa Giubilare del teologo Sequeri), mostre e un particolare momento tipicamente emiliano sul pranzo della festa nelle ricette tradizionali dei conventi. Teatro dell‘avvenimento sarà la Piacenza "di chiese e di caserme" resa celebre dai detti popolari e dalle testimonianze degli scrittori di passaggio: chiostri, cortili, canoniche e, appunto, chiese. L’intento della rassegna teologica è quello di superare le scissioni moderne che oggi si riflettono nell’immagine dell’uomo diviso fra le istanze del desiderio, della volontà, dell’intelletto, ricostruendo i nessi fondamentali che collegano il sapere alla vita affettiva, etica, simbolica, rituale.
 
Dunque non una teologia raziocinante ma guardata come sapere critico dell’esperienza umana integrale, e conseguentemente aperta agli apporti della vita estetica ed espressiva.
Questo sapere orientato al senso trova il suo punto nodale nel problema del male, a cui è dedicata la prima edizione. “Ma liberaci dal male” indica il momento nascente dell’esperienza sofferta della trascendenza e nel contempo sembra sintetizzare in sé i temi dell’umano esistere che verranno trattati durante la rassegna.
 
Qui di seguito il programma completo dell’evento:


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 16-MAG-08
 

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