E' stato presentato ierinella sede romana della casa editrice Laterza il nuovo libro-rapportosulle tematiche del lavoro, realizzato dal Progetto culturale dellaConferenza Episcopale Italiana, Per il lavoro, Rapporto-propostasulla situazione italiana. Sarà disponibile nellelibrerie italiane a partire da giovedì 16 maggio in forma cartacea ein formato elettronico (ebook).

Il libro affronta iltema del lavoro mettendo al centro il lavoratore e la sua capacitàsoggettiva di essere creatore di nuove strade per il lavoro,rinunciando però a una visione solo personalistica e volta al solosoddisfacimento di pulsioni, aprendoci a un lavoro che costruisce pertutti e porta opportunità di lavoro per tutti.

Il rapporto-propostamette in evidenza due paradossi riguardo al lavoro. Il primo fariferimento alla diminuzione demografica dei giovani - l'Italia è anatalità zero -, tuttavia i giovani sono quelli che più hannodifficoltà a trovare un lavoro. Il secondo paradosso viene dallosviluppo tecnologico che il pianeta vive; nonostante le nuovetecnologie, il lavoro manca per molti.

L'invito è a guardarealla crisi di lavoro italiana come proveniente da un cambiamentomondiale, in cui l'Europa e tutto l'occidente stanno perdendo la lorocentralità. Ciò non andrà interpretato come uno scontro, piuttostocome un prendere atto del cambiamento, un rimettersi in gioco perriconquistare con nuove idee quello che si dava ormai per assodato.

Ai giovani italiani si mostra anche una via, non piacevole e forseper molti obbligata. Come recita la prefazione, "dovrebberoanzitutto cercare e accettare, o costruire, le occasioni di lavoroesistenti o possibili, anche se per loro non adeguate e nonsoddisfacenti, e poi – su questa base – sforzarsi di cambiarle emigliorarle, creando così effettive possibilità di scelta e diespansione..." 

Illibro affronta sotto ogni aspetto le criticitàpolitico-culturali-sociali ed etiche italiane, causa di una crisi dellavoro perdurante da alcuni decenni.

Quindi si passa alle proposte esi guarda principalmente alla forza dell'Italia: l'artigianato. Ilprogetto scolastico italiano ha impoverito il tessuto sociale diartigiani e tra le nuove generazioni non ci sono tante figureprofessionali pronte, eppure è il settore lavorativo meno in crisi,perché nel mondo si guarda al Made in Italy come ai miglioriprodotti realizzabili. E' quindi necessaria una iniezione di fiducianei confronti del futuro e una maggiore propensione al rischiomettendosi in gioco per costruire il futuro.