Che cosa c‘è di più familiare, di più scontato, per un cristiano, del simbolo della Croce? Eppure ai cristiani del terzo Millennio farebbe bene, talvolta, mettere tra parentesi secoli di assuefazione allimmagine del Crocifisso per tornare a scoprire il significato profondo della Croce con il commosso stupore con cui ad essa volgevano lo sguardo i credenti dei primi secoli.
In questo anno della Fede, e a ricordo dei 17 secoli che ci dividono dalleditto di Milano dellImperatore Costantino, lintenso e glorioso mistero della Croce, segno della nostra fede e strumento al tempo stesso di morte e di resurrezione per mezzo del quale lumanità trova la propria salvezza, verrà riproposto con una suggestiva esposizione di stauroteche, di croci di altare e processionali. La mostra pasquale, allestita nei locali del Museo diocesano del Palazzo vescovile di Lucera, ha per titolo Vexilla Regis. Larte racconta la fede. Il titolo trae spunto dalle prime parole di un inno alla Croce attribuito a Venanzio Fortunato (che lavrebbe composto nel 569 circa), con cui la Chiesa canta nei vespri del tempo della Passione e nella festa dellEsaltazione della Croce.
Quella Croce che per il cristiano, oggi, non è più, paradossalmente, il simbolo di sofferenza cieca, ma di donazione; non di morte subita, ma di vita donata. La Croce di Cristo che diventa non più e non solo un oggetto di legno o un corpo morto, ma il cuore stesso del mondo, il Figlio di Dio, il Vivente, il Risorto.
Organizzata dallUfficio Beni Culturali ecclesiastici della Diocesi di Lucera-Troia, dallAssociazione culturale Terzo Millennio e dal Distretto culturale Daunia Vetus, la mostra aprirà i battenti sabato 23 marzo 2013 alle ore 12.00 e rimarrà aperta fino a giugno 2013 nei giorni di mercoledì, sabato e domenica (ore 10.30-12.30).