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È on line il patrimonio artistico della Chiesa



È nato Beweb, il portale dei beni culturali ecclesiastici italiani. Da oggi, in rete, ci sono quasi tre milioni e mezzo di opere d’arte, destinate a superare presto quotia quattro milioni. «È sempre necessario coltivare la memoria, se la si perde si rischia di perdere il futuro». Lo ha detto il segretario generale della Cei, Mariano Crociata, presentando il nuovo sito, www.chiesacattolica.it/beweb, che cataloga e rende i beni storici e artistici della Chiesa «accessibili a tutti».
 
«Si tratta di un servizio per la collettività tutta - ha ossservato Crociata - che considera il patrimonio culturale una risorsa fondamentale sia dal punto di vista della conoscenza, della storia e della tradizione, sia dal punto di vista economico. Bisogna potenziare questo patrimonio e farlo conoscere in Italia e nel mondo».
 
Da pale d’altare a polittici, dai paramenti liturgici alle statue - ha spiegato il direttore dell’ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici, monsignor Stefano Russo - sul sito si potranno avere informazioni su tutto il patrimonio artistico della chiesa e sapere in quale diocesi si trova l’opera. Finora sono 91 le diocesi che hanno finito di inventariare i propri beni, una volta che tutte le 224 che aderiscono all’iniziativa avranno portato a termine il lavoro, i beni online potranno superare quota 4 milioni. «Non si tratta solo di inestimabili capolavori d’arte, ma anche di manufatti di carattere artigianale», ha precisato Russo.
 
Il progetto, realizzato in accordo col Ministero per i beni e le attività culturali(e sostenuto anche grazie al contributo dell’8 per mille), è la fase conclusiva di un lavoro di inventariato cominciato nel 1996. Questo portale - ha concluso il segretario generale della Cei - è un evento di grande rilievo che attesta l’impegno della Chiesa, al passo con i tempi. In futuro, si legge in una nota, si arricchirà delle banche dati dei beni architettonici, archivistici e librari delle diocesi italiane divenendo il primo portale trasversale dei beni culturali ecclesiastici.
 
Già catalogato il 70 per cento dei beni
 
Il numero è di quelli imponenti: 3 milioni 452mila 793 opere. Ma non è ancora un numero definitivo, perché quando l’inventariazione sarà completata (attualmente siamo ancora al 70 per cento del totale) quel numero supererà abbondantemente i quattro milioni di unità. Lo ha anticipato ieri monsignor Stefano Russo, presentando il portale dei beni ecclesiastici in rete, Beweb. In pratica, ha detto il direttore dell’Ufficio nazionale, si tratta di una vetrina che rende visibile a tutti i fruitori di internet l’impegnativo lavoro di rilevamento del patrimonio storico artistico effettuato dalle diocesi sui beni di loro proprietà. Da oggi, infatti, le informazioni saranno disponibili su www.chiesacattolica.it/beweb e potranno essere accessibili tramite l’indicazione generica della diocesi di riferimento. Nel portale ci sono poi delle pagine dedicate ad ogni singola diocesi che potranno in parte essere implementate dalle stesse.
 
Sul piano dei numeri 1.671.182 schede appartengono a inventari diocesani conclusi e 1.781.611 a quelli ancora in corso. Inoltre, per facilitare la consultazione, gli utenti potranno lanciare le loro ricerche per oggetto (ad esempio le pale d’altare) oppure per soggetto («Gesù Bambino» oppure «Crocifissione») oppure ancora per autore. A questo proposito 1.912 sono le voci per la ricerca per oggetto, 1.622 quelle per la ricerca per soggetto e 30.314 le voci autore collegate a schede. 111 infine le voci di glossario. Gli inventari diocesani pubblicati su Beweb offrono un set minimo di dati descrittivi dei beni inventariati, per i quali si sono volutamente oscurati i dati sensibili, corredati dalle immagini in bassa risoluzione.
 
Beweb, fanno sapere i promotori, si arricchirà nel tempo delle banche dati dei beni architettonici, archivistici e librari delle diocesi italiane divenendo il primo portale trasversale dei beni culturali ecclesiastici. Attualmente, infatti, sono anche in corso il censimento delle chiese, il riordino e l’inventario dei beni archivistici e la catalogazione e la gestione del patrimonio librario in dialogo con il Servizio Bibliotecario Nazionale.
 
Mimmo Muolo
 
Avvenire, 23 novembre 2012
 
 
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 30-GEN-13
 

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