LEuropa potrà sentirsi al sicuro nelleconomia e nella finanza globalizzata solo realizzando una vera Unione che sia anche politica, passando, cioè, anche attraverso lunione bancaria, lunione fiscale e lunione economica.
È la ricetta per il nostro Continente fornita da Carlo Secchi, docente emerito di politica economica europea allUniversità Bocconi e vicepresidente dellIspi (Istituto per gli studi di politica internazionale) di Milano.
Intervenendo allXI Forum del progetto culturale, lesperto ha affermato che la crisi ha colpito lEuropa, pur non essendosi originata in Europa, perché, rispetto ad altre aree economiche mondiali, era quella caratterizzata dal maggior grado dimperfezione dal punto di vista istituzionale".
Tra le cause evidenziate da Secchi: "Politiche fiscali non coordinate, sistemi bancari ancora legati alla vigilanza e agli interessi nazionali e politica monetaria non in grado di fungere da prestatore di ultima istanza, per non parlare di quanto manca alleffettiva realizzazione del mercato unico.
Pur con le debolezze che la crisi ha fatto emergere, per Secchi, lUnione europea rappresenta non solo lunica speranza per i cittadini europei, che li metta al riparo dalle guerre del passato e che possa garantire un futuro di prosperità, ma rimane un modello per il resto del mondo.
"Nell‘economia capitalista" ha aggiunto, "le crisi sono inevitabili [...] E‘ quindi precisa responsabilità della classe dirigente, oltre che dei soggetti economici, evitare in futuro simili eventi, tramite misure adeguate sul piano delle regole e delle Istituzioni preposte al loro rispetto". "Vi è da auspicare" ha concluso "che la crisi sia servita almeno a far comprendere questa dura lezione".