Sabato 21 Aprile 2012, h 10:00
Dai padri ai figli. Le prospettive della demografia e i timori del futuro
Presentazione della pubblicazione dell’inchiesta nazionale su «Giovani di fronte al futuro» e della recente ricerca «Il cambiamento demografico. Rapporto-proposta sul futuro dell’Italia»
Novara, Salone d’Onore della Prefettura
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Convegno
Relatori: Riccardo Grassi; Gian Carlo Blangiardo
Moderatore: Stefano Ferrari
A cura di: Comitato per il Progetto Passio
» Ciclo: Alla ricerca del Padre. Giovani in dialogo sull’essere padri, tra compiti, valori e simboli (Provincia di Novara)

TESTI


DESCRIZIONE

PRESENTAZIONE

Demografia ed educazione ai valori: l'Italia delle emergenze

Blangiardo e Grassi presentano l'esito di recenti indagini statistiche promosse dalla Chiesa italiana

Crisi delle nascite, aumento della popolazione anziana e ritardo dei giovani nell'accesso a una vita autonoma. Di questo tratta la ricerca demografica, commissionata nel 2011 dalla Conferenza Episcopale Italiana, che il demografo Gian Carlo Blangiardo presenta sabato 21 aprile, alle 10, presso il Salone d'onore della Prefettura di Novara in un convegno, promosso dal progetto Passio e intitolato "Dai padri ai figli. Le prospettive della demografia e i timori del futuro". Coprotagonista dell'incontro è il sociologo Riccardo Grassi, che presenta i risultati di una ricerca nazionale svolta dall'istituto IARD nell'ambito di Passio 2010 sulla sensibilità dei giovani ai 18 ai 35 anni su tematiche di fede e sul rispetto della vita. Tematiche di cruciale importanza in un paese in cui si parla a ragione di "emergenza demografica" e di "emergenza educativa", a sottolineare la difficile situazione in cui si trovano, in particolare, le giovani ! generazioni. Come far fronte agli squilibri demografici che si prospettano nel prossimo futuro? E come rispondere alle esigenze spirituali emergenti delle giovani generazioni? Sono alcune delle domande cui i relatori cercheranno di dare risposta nel confronto con il pubblico.

 

Crisi demografica: occorre un nuovo “patto” fra le generazioni

“Papà, voglio un posto di lavoro: il tuo”. È uno slogan di protesta, “gridato” dagli striscioni dei giovani manifestanti nelle sommosse delle periferie parigine che esprime lo squilibrio tra generazioni in Italia descritto nella conferenza “Dai padri ai figli, le prospettive della demografia e i timori del futuro”, proposta nell’ambito di Passio sabato 21 aprile presso il Salone d’onore della Prefettura di Novara, con il demografo Gian carlo Blangiardo, titolare della cattedra in demografia presso l’università “Bicocca” di Milano e Riccardo Grassi, sociologo dell’istituto IARD. ”L’accesso dei giovani al mondo del lavoro è ostacolato – afferma Grassi – da uomini e donne ormai anziani, che detengono saldamente i ruoli dirigenti nell’industria e nell’università, e non appaiono disposti a cederli ai colleghi più giovani”. È uno degli aspetti del deterioramento del patto tra le generazioni fotografato dai recenti studi, che mettono in luce la presenza di ”una vera e propria emergenza educativa – spiega Blangiardo –, purtroppo trascurata dai mass media e dai governanti, ma di cruciale importanza per il futuro del Paese. Per questo la Chiesa italiana le dedica da anni costante attenzione, come è testimoniato dalla ricerca che ha affidato ai maggiori esperti del settore, divulgata nel 2011 con il rapporto-proposta ‘Il cambiamento demografico’”. Ne è risultato il quadro di un Italia che “invecchia” sempre più, con le nascite che diminuiscono di anno in anno. I giovani infatti tardano ad acquisire autonomia lavorativa e abitativa e a stabilire relazioni affettive stabili che sfocino nella convivenza. Così il primo figlio arriva tardi, e metterne al mondo un altro – un desiderio comune a molte coppie – costa troppo caro, in termini economici e di impegno educativo, a coniugi in età ormai non più giovani ed entrambi occupati lavorativamente. ”La famiglia, l’istituzione che è il vero “cuore pulsante” del paese, risulta perciò indebolita e “malata”, incapace di assolvere al suo compito più importante: garantire il ricambio generazionale – continua Blangiardo –. Per invertire la tendenza negativa in cui versiamo, occorre un’attenzione specifica rivolta proprio alla famiglia, che deve essere rimessa al centro per consentirle di costruire il capitale umano, il bene più prezioso che occorre alla nostra società. Promovendo una cultura che la valorizzi e con interventi economici che la agevolino e incoraggino i giovani a diventare adulti, autonomi e creativi con maggiore fiducia nel futuro”. Ma questo ”non è sufficiente – afferma Grassi – se non si lascia spazio ai giovani. Solo loro hanno capacità di innovare autenticamente, evitando il ripetersi di schemi ormai usurati e infruttuosi”. Gli anziani debbono avere fiducia in loro e mettere a disposizione la loro esperienza perché possano crescere. ”L’Italia sta cambiando, il nuovo esiste, ma è necessario crederci – conclude Grassi –. I giovani corrono veloci, ma gli anziani conoscono le scorciatoie. Mettete insieme le due generazioni, e ce la faremo!”.