Il filosofo ebreo-francese Alain Finkielkraut torna a Milano per un incontro pubblico organizzato dal Centro Culturale di Milano il 30 gennaio alle 21.00 presso la Sala di via S. Antonino, 5.
Lattenzione filosofica di Finkielkraut, come di altri tra i più interessanti interpreti del pensiero del Novecento, si è concentrata su ciō che si puō dedurre dallesperienza umana così come la letteratura contemporanea e moderna la racconta.
Con la costante attenzione allaridità del pensiero, causata dalla indisponiblità a riconoscere il dato e al ripiego sulla dimostrazione, il filosofo sente la necessità di nuovi sbocchi, mettendo in luce la verifica del pensiero contemporaneo tra finzione e desiderio che si rivela nelle storie, nella narrazione, tra realtà come avvenimenti e realtà aspettativa, unione che non mente mai e rivela sempre.
Finkielkraut - e qui sta il motivo del ritorno al Centro Culturale di Milano dove è stato protagonista ben cinque volte, dal primo incontro sul libro Peguy le mecontemporaine che finalmente tra poco sarà tradotto in italiano - si propone di ricercare qualcosa che regga il mistero della vita, immedesimandosi profondamente nei romanzi che affronta, esponendo il desiderio e laspettativa, ma anche la debolezza e la vergogna, della posizione umana delluomo di oggi.
Lincontro, strutturato in un dialogo con Luca Doninelli, noto narratore di Milano e direttore della Scuola di Scrittura Flannery OConnor del CMC, e Flora Crescini della redazione del Centro, affronterà suggestivi spunti.