Aprendo solennemente il Concilio ecumenico Vaticano II, l11 ottobre 1962, Giovanni XXIII segnalava come loggetto dellattesa ecclesiale fosse «un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze» (Gaudet mater ecclesia, EV 1/55*). Penetrazione dottrinale e formazione delle coscienze sono compiti ai quali la riflessione teologica - nella sinfonia dei soggetti che costituiscono la Chiesa - è per sua natura chiamata e abilitata. Il balzo innanzi in quella direzione ha richiesto e richiede anche un balzo innanzi della teologia. Frutto anche della rinnovata ricerca di intelligenza della fede messa in atto nei decenni che lo hanno preceduto, il Concilio ha provocato fin dallinizio e continua a provocare oggi il lavoro dei teologi e delle teologhe, offrendo non solo contenuti da approfondire, ma uno stile con cui confrontarsi.
LAssociazione Teologica Italiana, sorta nel 1967 «nello spirito di servizio e di comunicazione inculcato dal Concilio Vaticano II» (Statuto, art. 1), intende partecipare alle ormai prossime celebrazioni per i cinquantanni dallapertura del Concilio con la proposta di un corso di aggiornamento dedicato allimpatto del Vaticano II sul modo di fare teologia. Il corso si svolgerà dal 27 al 29 dicembre presso la Domus Pacis di via Torre Rossa, 94 a Roma. La verifica del nuovo paradigma teologico inaugurato dal Concilio - affidata a Andrés Torres Queiruga, già docente di teologia fondamentale allIstituto Teologico Compostelano e ora docente di filosofia della religione allUniversità di Santiago - sarà accompagnata da alcuni sondaggi relativi a temi particolari (il ritorno alle fonti, lecumenismo, la teologia della fede, la cristologia, il linguaggio, le reazioni nella teologia evangelica), proposti da teologi italiani che appartengono alla generazione successiva a quella di coloro che più direttamente hanno vissuto levento conciliare.
Lultima sessione del corso sarà dedicata alla recezione del paradigma conciliare nella teologia italiana, nellarea latinoamericana, nei paesi dellEst-Europa dopo il 1989.