Progetto Culturale - Nel Cantiere | |||
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Nel panorama, composito e frastagliato, del Novecento, Cristina Campo (1924-1977) è passata come una luminosa meteora che ha lasciato un solco, profondo e duraturo, anche in una storia letteraria percorsa da inquietudini e frammentazioni, spesso drammatiche e nel fondo quasi nichiliste. Era rimasta schiva e appartata per tutta la sua vita e quando morì, nel 1977, si potrebbe dire che il silenzio sulla sua figura fu pressoché generale. Persino i cattolici non si erano accorti minimamente del peso e della portata della sua proposta spirituale e letteraria. Di fatto, nessuno, nella società letteraria del Novecento, sembrava in grado di capirla, ad eccezione di pochi e fedelissimi amici che non hanno mai smesso di richiamarne la memoria e la pregnanza straordinaria ed eccezionale dei suoi scritti. Di fatto, Cristina Campo è stata una donna dalla intensa vita interiore, veramente nutrita dalla passione per la verità - fu la prima in Italia a tradurre e a far conoscere Simone Weil -, e dalla testimonianza di una scrittura letteraria limpida e sommessa come il canto segreto della musica che per lei confinava con la vita del mistero. Innamorata, come pochi, della tradizione ortodossa, Cristina Campo si trovò al centro di quel sommovimento culturale e spirituale, succeduto al Concilio Vaticano II, frutto di un cambiamento radicale della società europea, e italiana in particolare, che così si avviava verso le ambiguità e i nodi irrisolti del postmoderno. Divenne così una sorta di Giovanna DArco della tradizione e della difesa estrema della liturgia, ma senza mai perdere quella sua autentica identità cristiana che era lanima di tutto il suo operare e scrivere. Il convegno promosso dalla Comunità di San Leolino insieme al Servizio nazionale per il progetto culturale - in collaborazione con il Centro internazionale di Studi Rosminiani di Stresa - tenta così di analizzare e testimoniare la vicenda umana e spirituale di Cristina Campo in alcuni aspetti della sua avventura letteraria: il suo amore per lOriente cristiano, il dramma vissuto dopo la riforma liturgica, la sua profonda e costante attenzione al mistero di Dio, la sua poesia, i suoi carteggi, lamore per la musica, perfino il confronto con altre avventure spirituali come quella di Louis Massignon. La partecipazione al convegno è libera e gratuita. Per chi lo desidera, occorre prenotare il pranzo di sabato 19, avvisando la Comunità, se possibile, almeno con un giorno di anticipo. |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 16-NOV-11
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