Progetto Culturale - Forum
Sintesi introduttiva sui temi di ricerca
Francesco Bonini

Nel programma del Servizio nazionale per il progetto culturale è messo in evidenza la costruzione di una rete di rapporti, che è già iniziata, con le diocesi, le associazioni, i movimenti, le molteplici articolazioni della comunità ecclesiale. Si parla del lavoro di animazione in cui avranno un ruolo importante i centri culturali, il cui profilo è stato meglio definito dalla recente inchiesta che abbiamo promosso. Per rispondere alle loro esigenze sarà certamente necessaria la più ampia collaborazione, e già ci permettiamo di sollecitare quella dei presenti al Forum, nei limiti del possibile.Altrettanto necessario e urgente è tuttavia avviare un primo investimento su alcuni temi di ricerca, di confronto, di discussione, di approfondimento. Nel documento della Presidenza della CEI che ha dato l‘avvio operativo al progetto culturale, la "Prima proposta di lavoro", è suggerito un ampio orizzonte ed è stata tracciata l‘articolazione delle diverse aree tematiche per interventi di lungo respiro. In questo quadro ampio, consegnato all‘intera comunità ecclesiale (e su cui si sono dichiarate sensibili diverse realtà), è tuttavia opportuno, in una fase iniziale, operare alcune scelte, per iniziare concentrando l‘attenzione su alcuni temi. Ne vengono qui proposti, sulla base di un primo confronto, tre, in termini che risultano assolutamente introduttivi e schematici, semplice spunto di discussione, aperti ad ogni ulteriore sviluppo. Si tratta di questioni di respiro e di articolazione diverse, da affrontare con metodologie diverse, tuttavia sempre con una grande apertura e una spiccata sensibilità al confronto interdisciplinare, e, in prospettiva, con l‘intenzione di aprire una dinamica di discussione, di sensibilizzazione e di intervento a diversi livelli. Una prima questione potrebbe essere provvisoriamente formulata nei seguenti termini: libertà personale e sociale in campo etico. Questa riflessione muove dal Concilio, dall‘affermazione del "diritto della persona e delle comunità alla libertà sociale e civile in materia religiosa". Passando sul versante etico, oggi non a caso oggetto di crescente interesse, si pongono rilevanti questioni teoretiche, ricchissime di implicazioni a molteplici livelli, in particolare in ordine al rapporto fra libertà e verità e fra libertà personale e bene comune. La prima questione apre a nuovi approcci, approfondimenti e riflessioni sulla via dell‘incontro tra cristianesimo e "storia della libertà". Il testo conciliare (D.É., 1-2) infatti fa riferimento alla natura stessa della persona umana per affermare che la sua libertà perdura anche a prescindere dall‘atteggiamento che la persona assume nei confronti della verità, e che l‘esercizio della libertà non puņ essere impedito, quando sia rispettato il giusto ordine pubblico. Altrettanto decisivo è il secondo tema, con riferimento all‘indole sociale e comunitaria dell‘uomo e dell‘etica stessa, oltre che al legame non eludibile della libertà e dell‘etica alla realtà e alla natura dell‘uomo. E questo implica la discussione sulla sostenibilità di un‘etica puramente soggettiva. Se il punto è rappresentato dallo snodo per cui l‘affermazione dell‘aspirazione alla libertà non determina quella di un‘etica puramente soggettiva, per questa strada siamo evidentemente al cuore di molteplici questioni aperte, che investono alcuni nodi teoretici, forse propedeutici all‘analisi delle forme storiche e delle implicazioni giuridiche assai evidenti che presenta la questione della libertà personale e sociale in campo etico. Tra i primi la nozione stessa di libertà, nei suoi nessi con la verità e il bene, e la nozione di coscienza, come consapevolezza e come coscienza morale. Tra le seconde la questione della formazione della coscienza e della coscienza religiosa in un contesto pluralistico, fino al rapporto tra l‘etica e il diritto in una società democratica, nelle sue molteplici articolazioni pratiche, in particolare con attenzione alla questioni relative alle decisioni. Senza dimenticare i rilevanti processi di cui i mezzi di comunicazione e la cultura della comunicazione sono vettore e volano.Un secondo tema potrebbe essere così formulato: l‘interpretazione del reale: scienze e altri saperi. Tenta di raccogliere esigenze di dialogo e di confronto fortemente cresciute in questi anni in particolare nel campo delle scienze. Nella coscienza dell‘uomo contemporaneo il concetto di realtà è diventato problematico. In questo l‘evoluzione del sapere scientifico ha giocato un ruolo determinante, facendo emergere la complessità del reale. La percezione dei limiti della scienza, che sul piano della ricerca conduce a nuove aperture dialogiche, ha perņ effetti contraddittori nella mentalità comune, che si dibatte tra atteggiamenti opposti ma interdipendenti: dallo scientismo a suggestioni di mentalità magico-superstiziosa. Da un punto di vista gnoseologico occorre istituire un confronto tra le scienze e gli altri saperi (con particolare riferimento ad un nuovo rapporto con la teologia), forse proprio a partire dalla questione del modello di razionalità. La riflessione sui fondamenti non puņ quindi prescindere dagli sviluppi più recenti delle matematiche (con particolare riferimento al loro influsso sui modelli di ragionamento) e dei contributi provenienti dai vari campi della fisica. Si aprono dunque numerosi spunti di ricerca ed ulteriori ambiti problematici. Uno riguarda le comuni radici dei saperi che si pongono la domanda sulla realtà, in un mondo in cui la cultura scientifica ha una presenza determinante: si tratta di una questione epistemologica che si declina comunque in percorsi di ricerca storici e teologici. Un altro è relativo all‘analisi di quegli aspetti della cultura scientifica e tecnologica che creano mentalità‘ ed influiscono sugli stili di vita: l‘accento cade qui sugli aspetti antropologici della cultura, e si collega con quelle questioni specifiche, di cosmologia, di biologia, di neurofisiologia, che pos sono interessare maggiormente il grande pubblico, fino alla questione del creato e della sua salvaguardia. Infine è emerso anche un terzo tema su cui avviare percorsi di confronto, di discussione e di ricerca. Esso potrebbe essere formulato nei termini seguenti: identità nazionale, identità locali, identità cristiana. A partire dall‘attenzione all‘alta e crescente soggettività individuale, che sta provocando accelerati cambiamenti nel tessuto sociale, si tratta di studiare e di indagare le complesse articolazioni del processo di costruzione e di sviluppo dell‘identità nazionale, delle identità locali e dell‘identità cristiana dell‘Italia e degli italiani. Sono problemi di grande complessità, su cui si è aperto un ampio dibattito, che richiamano un‘altra questione, relativa alle nuove forme di presenza dei cattolici nella società italiana, interrogandosi sulla vicenda del "movimento cattolico", tanto nella sua dimensione nazionale che in quella locale. Come pensare un nesso e una rinnovata circolarità tra questi poli di identità? In fondo, porsi il problema del nesso possibile e auspicabile oggi in Italia tra identità ecclesiale e identità civile (nella sua configurazione nazionale e nelle sue realtà locali) significa interrogarsi sul senso e sulle modalità attuali di una presenza responsabile, intelligente e feconda della Chiesa e dei cattolici nel nostro paese. Si tratta di valorizzare approcci e prospettive molteplici e variegate, con una forte attenzione alle realtà di fatto esistenti nella società italiana di oggi. Occorre valutare in particolare questo senso molecolare dell‘identità che tende a rendere indistinti i confini delle appartenenze, a dare l‘impressione di una caduta della coesione sociale complessiva, tra il radicamento nella piccolissima identità e il richiamo a punti di riferimento più lontani (e labili) caratteristici di un processo più generale di globalizzazione.Evidentemente i tre temi così sommariamente tratteggiati suggeriscono percorsi di ricerca, di discussione e di elaborazione diversi. Sulla questione dell‘identità sembra necessario partire dalla dimensione locale. Si potrebbe pensare ad una serie di seminari a dimensione regionale o interdiocesana. A questo proposito si ritiene che il perno attorno al quale fare ruotare apporti e riflessioni provenienti da diversi ambiti possa essere un equilibrato e rigoroso punto di vista storico, che possa da un lato evidenziare il dato della circolarità della relazione dell‘identità nazionale, delle identità locali e dell‘identità cristiana, dall‘altro riprendere il tema del rapporto memoria - innovazione, che non puņ non caratterizzare la presenza dei cristiani nella vita, nella cultura e nella società di oggi. Avviata questa fase di incontro e di discussione a livello locale, che permetterà tra l‘altro di valorizzare molto materiale già disponibile, si potrà pensare ad alcune iniziative o momenti di sintesi, per ulteriormente rilanciare l‘impegno di ricerca e di discussione. Per quanto riguarda le altre due questioni, a proposito delle quali si avverte in via preliminare l‘esigenza di un approfondimento teoretico e di una articolazione di massima, si potrebbe pensare ad organizzare seminari di confronto e di ricerca, in cui, anche raccogliendo le indicazioni emerse in questi due giorni, i temi saranno ulteriormente approfonditi e definiti, così da arrivare a delineare un organico programma di investimento ulteriore. Si tratta evidentemente di un percorso appena agli inizi, ma che intende essere uno dei possibili esempi dei contenuti e del metodo di lavoro nel quadro del progetto culturale: suggerire questioni, aprire una discussione, mettere in movimento diverse energie, dando vita ad una rete di lavoro comune.  


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 28-SET-11
 

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