La riscoperta di un senso dell’“abitare” che non si esaurisca in qualcosa di meramente funzionale, ma capace di riportare l’uomo alle sue dimensioni costitutive, quelle qualitative di tempo, spazio e luce
. È questa l’idea di fondo, in sintesi, del workshop internazionale di progettazione “Un ponte tra le culture: dalla polis alla civitas” promosso dalla Cattedra di dialogo tra le culture della Diocesi di Ragusa, dall’Ordine degli architetti di Ragusa, dalla Fondazione Arch Ragusa, dagli assessorati alla Cultura e all’Urbanistica e ai Centri storici del Comune di Ragusa e dalla Soprintendenza ai beni architettonici e culturali, che si terrà presso il Vescovado (via Roma 109, Ragusa) dal 16 al 21 giugno.
Un workshop che intende promuovere, in un’epoca di smarrimento e di degrado a più livelli, l’intramontabile idea della bellezza, declinata nell’arte, nell’architettura e nella teologia, con particolare riferimento al tempo, allo spazio e alla luce, per una ricomposizione armonica delle sfere tradizionalmente dette del “sacro” e del “profano”.