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 Progetto Culturale - Punto di vista - La famiglia ? la strada giusta 

n° 108 - 17 settembre 2013

La famiglia è la strada giusta

 

Per capire la questione

“Coraggio, avanti su questa strada con le famiglie!”. È il saluto, pieno di slancio e di affetto, che Papa Francesco, dopo l’Angelus, ha rivolto ai milletrecento partecipanti alla 47ª Settimana Sociale di Torino, che era iniziata con un suo messaggio e proseguita con la prolusione del cardinale Bagnasco. A conclusione dell’appuntamento domenicale con i fedeli in piazza San Pietro, il Papa si è unito idealmente alla platea torinese citando il tema della Settimana e rallegrandosi “per il grande impegno che c’è nella Chiesa in Italia con le famiglie e per le famiglie e che è un forte stimolo anche per le istituzioni e per tutto il Paese”. Famiglie e Paese: un binomio che dal Teatro Regio, subito prima di ascoltare le parole di Francesco, si è sentito vibrare con forza: “La famiglia non è un affare privato”.
È “la prima conclusione, il punto di non ritorno del nostro cammino”, ha detto tracciando le fila dei lavori Luca Diotallevi, vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore. Ma, soprattutto, “ci costringe a inserire nel dibattito pubblico italiano un elemento scandalosamente scorretto”. Ora l’appuntamento è al 2017 - ha annunciato monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente delle Settimane Sociali.
Ad aprire i lavori era stato il messaggio del Papa: “un popolo che non si prende cura degli anziani e dei bambini e dei giovani non ha futuro”. La famiglia per il cristiano, ricorda Francesco, è quella del Libro della Genesi, che vede uomo e donna uniti nella differenza: è questo il presupposto di una società e di un’economia a misura d’uomo”. Tenere, o non tenere conto, di questo, comporta conseguenze positive o negative, ammonisce il Papa. “Non possiamo ignorare la sofferenza di tante famiglie”, questo il grido del Papa, che ne cita le cause: la mancanza di lavoro, il problema della casa, la mancanza di libertà di scelta sul piano educativo. L’accento forte entra anche nei meandri spesso più nascosti dei singoli vissuti familiari: i conflitti interni alle famiglie, i fallimenti matrimoniali, la violenza che - il Papa non ha paura di dirlo - “si annida anche all’interno delle nostre case”.
Eppure, nonostante tutto, sono le famiglie “belle” e semplici, quelle citate all’inizio dal Papa nello scandire delle loro attività quotidiane, che costituiscono ancora oggi lo zoccolo duro del Paese. Perché “la famiglia ha tenuto duro”, dice il cardinale Bagnasco in una parte della prolusione che ci riporta ai ricordi di quella “zona franca”, di quell’“onda di calore” che per ciascuno di noi - non senza le difficoltà e le prove - è stata la famiglia. Che “non era un nucleo dai confini cangianti e dai tempi incerti, ma definito e permanente, su cui sapevamo di poter contare”.
M. Michela Nicolais

 

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