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 L'arte del credere - Presentazione 

Presentazione   versione testuale








Fin dalle origini del cristianesimo, la creatività artistica ha accompagnato la vita dei credenti, dando espressione e armonia alla loro lode, illustrando i misteri della fede, fondendo tecnica e spiritualità in architetture di rara bellezza.

Tutto questo – affermava Benedetto XVI alla vigilia della consacrazione della “Sagrada Famiglia” di Antoni Gaudì – è costitutivo per la Chiesa e rimane costitutivo per sempre. Così la Chiesa è stata madre delle arti per secoli e secoli: il grande tesoro dell’arte occidentale - sia musica, sia architettura, sia pittura - è nato dalla fede all’interno della Chiesa”.
 
Tra i messaggi che il Concilio Vaticano II ha consegnato a conclusione dei suoi lavori, una parola speciale fu proprio rivolta agli artisti, definiti “custodi della bellezza nel mondo”. “Oggi come ieri la Chiesa ha bisogno di voi e si rivolge a voi – furono le parole di Paolo VI – Essa vi dice con la nostra voce: non lasciate che si rompa un’alleanza tanto feconda! Non rifiutate di mettere il vostro talento al servizio della verità divina! Non chiudete il vostro spirito al soffio dello Spirito Santo!”.
 
La lunga storia del rapporto tra arte e fede continua ancora oggi. In molte realtà ecclesiali si registrano felici e feconde iniziative artistiche nel campo della liturgia e della catechesi, nella committenza e nella valorizzazione dei beni culturali, mediante il cinema e il teatro, coinvolgendo anche le istituzioni educative, la pietà popolare e i pellegrinaggi, il mondo della comunicazione e delle nuove tecnologie.
 
Il convegno “L’arte del credere. Catechesi, arte, cultura e territorio” (Modena, 19-20 aprile 2013) si prefigge l’obiettivo di far incontrare le diverse realtà coinvolte, rilanciando le esperienze diffuse e favorendo il crescere dell’attenzione e delle energie impegnate in questo campo.
A promuoverlo sono quattro uffici della Segreteria Generale della CEI – l’Ufficio Catechistico nazionale; l’Ufficio nazionale per i Beni culturali ecclesiastici; l’Ufficio nazionale per la pastorale dello sport, turismo e tempo libero; il Servizio nazionale per il progetto culturale – segno della trasversalità di questi temi e dell’interesse diffuso.
La Diocesi di Modena, colpita l’anno scorso dal terremoto, offre una viva testimonianza della bellezza generata dalla fede nei secoli.
 
Un invito importante in questa direzione viene anche dall’Anno della Fede indetto da Benedetto XVI, nel cui alveo si pone questa iniziativa.
La nuova evangelizzazione non può prescindere dal mondo delle arti. La via della bellezza, infatti, rappresenta un percorso privilegiato sia per chi vuole approfondire la propria fede, sia per coloro che, pur essendosi allontanati dalla Chiesa, possono ritrovare la nostalgia di Dio attraverso la contemplazione della bellezza che parla di Lui.
 
 
 
 
 
 
 
ultimo aggiornamento 15/10/2015