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ultimo aggiornamento 15/10/2015
 Nel Cantiere - Anni precedenti - 2012 - Marzo - Alle radici culturali e spirituali d'Occidente 

Alle radici culturali e spirituali d'Occidente   versione testuale

A Ragusa il 21 marzo


Il prossimo mercoledì 21 marzo, alle ore 21.00, il Monastero di “S. Giuseppe” ospiterà l’importante rappresentazione teatrale “Benedetto, orizzonte d’Europa. Viaggio alle radici culturali e spirituali d’Occidente”, con la regia di Gianni Battaglia.

L’evento chiude il prestigioso convegno di studi e spiritualità “Obsculta”, che le Benedettine claustrali di S. Giuseppe hanno voluto organizzare per il quarto centenario della fondazione del loro monastero. Una storia ricca e importante, talvolta anche drammatica, ma certamente una testimonianza unica per il territorio ibleo.

In segno di riconoscenza verso il padre Benedetto, fondatore di uno dei più antichi ordini monastici d’Occidente, l’Ufficio diocesano per la cultura ha raccolto l’invito offerto dalla Madre Superiora della comunità per dar vita ad un genere particolarissimo di spettacolo, nel quale si narrano le tappe più significative della vita di Benedetto da Norcia nel suo intreccio fecondo con la storia dell’Europa, dal VI secolo ai giorni nostri.
 
Attraverso una contaminazione di linguaggi, scene di teatro si alterneranno a brani musicali di genere sacro, versi poetici a brani scritturistici, al fine di mostrare, suggerendone il recupero, quella visione sintetica ed unitaria della cultura a cui la tradizione benedettina ha nei secoli tanto lavorato.
 
Lo spettatore si scoprirà, nello svolgersi della manifestazione, attore in prima linea sul palcoscenico della storia, quando comprenderà l’armonia profonda tra ciò che culturalmente è capace di produrre l’uomo e l’alta spiritualità a cui è chiamato. Una risposta di fede semplice alla grave crisi in atto, un richiamo forte alla speranza, soprattutto per le giovani generazioni. Un inno all’amore eterno di Dio.

Oltre al regista Gianni Battaglia, lo spettacolo vedrà come interpreti Milena Nobile e Lorenzo Maria Zarini, mentre la parte musicale è affidata al Coro “Iubilate Gentes” di Vittoria, diretto dal maestro Giovanna Rizza. I testi, un preludio, tre atti e un epilogo, sono stati scritti da Giuseppe Di Mauro, con citazioni di autori sacri, maestri, poeti, filosofi e letterati che coprono più di duemila anni di storia.
 
ultimo aggiornamento 15/10/2015