Torna alla home
 Gesù nostro contemporaneo - Area stampa - archivio notizie - L'uomo e il dolore: una pericolosa palude 

L'uomo e il dolore: una pericolosa palude   versione testuale

Fisichella, Lütz, Capuozzo: la conversazione su "Gesù e il dolore degli uomini"








“Gesù e il dolore degli uomini” è stato il tema di una tavola rotonda pomeridiana con mons. Rino Fisichella (presidente Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione), Manfred Lütz (psichiatra e teologo tedesco), Tony Capuozzo (giornalista) e Francesco D’Agostino (moderatore, giurista). Mons. Fisichella ha richiamato la “vicinanza di Cristo al dolore dell’uomo che ha provato fino in fondo con la sua morte”.
 
Lütz ha parlato della “pericolosa palude fatta di nichilismo, scetticismo, ateismo, pessimismo, una atmosfera che guadagna terreno un po’ dovunque e fin dentro la Chiesa”. “Mentre un tempo c’era il confronto fra le visioni del mondo oggi c’è il confronto tra le visioni dell’uomo”, ha aggiunto parlando del dominio della “religione della salute, indiscusso bene massimo un po’ dovunque.
 
Con questa religione la salvezza è attesa qui o ora”. Lütz ha anche notato che “oggi si aspetta la vita eterna dalla medicina e l’eterna felicità dalla psicoterapia, così che un uomo non più sano alla fine non è più considerato uomo.
 
Da qui l’aborto, l’eutanasia, l’abbandono delle persone con handicap”. Lütz ha concluso che “ai cristiani viene affidato il compito centrale di difendere la dignità dell’uomo, specie se debole e indifeso”.