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"XFiction": l'opera di Raul Gabriel a "Gesù, nostro contemporaneo"   versione testuale

L'intervento di Lorenzo Canova








“Dobbiamo far scattare di nuovo la scintilla dell’amore tra la Chiesa e gli artisti”. Ne è convinto Lorenzo Canova, docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Università del Molise, commentando l’opera “Xfiction” di Raul Gabriel all’interno dell’evento “Gesù nostro contemporaneo”, in corso a Roma.
 
L’artista, nel filmato, propone “una sua interpretazione in chiave contemporanea del crocifisso, un tema che oggi l’arte tocca poco e - semmai - più per dissacrare che in un rapporto positivo con il sacro”.
 
Ma se un tempo la religione era fondamentale per l’arte, oggi non è più così? “In realtà - risponde Canova - la questione del sacro gli artisti ancora se la pongono. Piuttosto, si è interrotto quel circuito virtuoso tra arte e religione, quella relazione costruttiva tra artisti e Chiesa”.
 
Per questo l’invito a “un nuovo innamoramento” e l’esortazione per la Chiesa a “ridare agli artisti lo spazio per esprimersi, magari a partire proprio dalla costruzione degli edifici di culto”, altrimenti “l’arte contemporanea rimane svuotata di senso”.
 
Recentemente, forti polemiche hanno accompagnato una rappresentazione teatrale nella quale il volto di Cristo veniva oltraggiato. “Il volto di Cristo può ancora scandalizzare - commenta il docente - per la sua valenza dirompente”, ma pure “lo scandalo può essere positivo per innescare un dialogo e trasformare la negatività in positività”.
 
ultimo aggiornamento 15/10/2015