Torna alla home
 Progetto Culturale - Punto di vista - E' rimasto con noi 

n° 38 - 7 febbraio 2012

 

E' rimasto con noi

Per capire la questione

La fede in Gesù di Nazaret è una scelta plausibile e ragionevole; non un salto nel vuoto ma un atto di libertà. Presentando alla stampa il convegno internazionale “Gesù, nostro contemporaneo”, in programma dal 9 all’11 febbraio a Roma, il cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato per il progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana, mette l’accento sulla caratteristica principale dell’evento ormai alle porte: portare il dibattito attorno alla persona di Gesù su “un piano culturalmente motivato” e “criticamente consapevole”, in cui anche la sua risurrezione appaia non priva di un robusto aggancio nella storia.
La scelta del Comitato per il progetto culturale ha le radici in un approccio di fede, ma chi seguirà i lavori troverà “una proposta audace, fatta in maniera rispettosa anche a coloro che credono diversamente”, tanto che alle voci cattoliche si aggiungeranno quelle di altre confessioni cristiane e tradizioni religiose, con un ampio spazio dedicato anche a rappresentanti del mondo laico. Un messaggio forte alla società e alla cultura contemporanea, dunque, quasi una sveglia che intende scuotere dai diffusi riduzionismi e da quell’atmosfera di scontatezza di cui la figura di Gesù viene talvolta circondata. “Se Gesù è importante per tanta gente – ha sottolineato il card. Ruini – è perché la gente è convinta che abbia un rapporto speciale, unico con Dio. Gesù e Dio sono inseparabili, non solo per la fede ma anche per la cultura”.
Alla conferenza stampa, tenutasi venerdì 3 febbraio nella Sala delle Bandiere nel Palazzo del Campidoglio, è intervenuto anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. L’incontro, infatti, ha il patrocinio di Roma Capitale e il convinto sostegno del primo cittadino che ha voluto evidenziare “il carattere straordinario di questo evento”, che mira ad “agganciare i valori fondamentali della fede con la vita contemporanea, rompendo un muro di separazione”. Per Alemanno, tra l’uomo e Dio c’è un “aggancio profondo, carnale”, che l’iniziativa del progetto culturale della Chiesa italiana rilancia al fine di “dare forma a quel nuovo umanesimo di cui si fa promotore Benedetto XVI”.
A Vittorio Sozzi, responsabile del Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI, è toccato il compito di presentare il programma dell’evento e gli aspetti organizzativi. A una settimana dall’apertura dei lavori, sono già oltre mille i partecipanti confermati, provenienti da tutta Italia. Il primo a prendere la parola sarà il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI. Dopo di lui, i cardinali Scola e Ravasi, i vescovi Sanna e Fisichella, studiosi quali Berger e Marion, Sequeri e Lutz. In programma ci sono anche alcune testimonianze, a partire da quella del cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong. All’iniziativa è collegata anche una mostra fotografica di Monika Bulaj (Auditorium della Conciliazione, dal 7 all’11 febbraio, ore 10-19), la presentazione di un cortometraggio inedito di Liliana Cavani e un dibattito sulla fede e l’arte contemporanea, a partire da un’opera dell’artista italo-argentino Raul Gabriel. Gesù e le donne; Gesù e i poveri; i giovani e Gesù sono invece i titoli di alcune delle tavole rotonde, animate da figure di spicco del mondo della cultura e della comunicazione.
 

Per Approfondire

Il fatto

guarda il video
Tags