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ultimo aggiornamento 15/10/2015
 Nel Cantiere - Anni precedenti - Anno 2011 - Giugno - Due opere per un ponte lungo otto secoli 

Due opere per un ponte lungo otto secoli   versione testuale

Inaugurazione a Roma il 19 giugno


Il 19 giugno il Card. Agostino Vallini, Vicario Generale di Benedetto XVI per la Diocesi di Roma, inuagurerà - dopo la solenne celebrazione eucaristica delle ore 11.00 - un bassorilievo in bronzo rappresentante Cristo liberatore posto sulla facciata della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci.
 
L'opera, dello scultore Luciano Capriotti, rimanda allo stesso soggetto collocato nel 1210 da Innocenzo III sulla facciata esterna della casa-ospedale di San Tommaso in Formis a Roma. Un mosaico di strabiliante modernità che vede Gesù, assiso in trono, liberare dal giogo delle catene un cristiano e un musulmano.
 
Come nell'originale, anche in quest'opera Cristo è posto al centro, iscritto - insieme ai due uomini ai cui piedi giacciono una spada e una scimitarra - nelle figure geometriche del cerchio e del quadrato che evocano il senso dell'infinito e dell'eternità sia per il mondo islamico che per quello occidentale.
 
Il bronzo è patinato in modo da evocare i colori del sacro oltre che dell'umano, mentre la circonferenza ha lo sfondo color oro ed il verde è presente del quadrato: colori che celebrano e suggeriscono il piano della luce, del divino, per entrambe le religioni.
 
Con quest'iniziativa i Trinitari, a cui è affidata la parrocchia romana e la cui croce campeggia su entrambe le opere, hanno voluto riaffermare l'importanza di quella "totale inclusione" che il loro fondatore, Giovanni de Matha, pose a principio dell'ordine. Ribadendo, come già otto secoli fa, che Dio è padre di tutti gli uomini con il mandato profetico di liberarli senza alcuna distinzione.
 
E' dunque nelle mani e nei pensieri di questi uomini liberi e liberati il cammino della storia? "La risposta rimane nel bassorilievo come in sospeso" sottolinea in proposito lo scultore Capriotti "La cronaca dei nostri giorni ci turba e ci sgomenta. Siamo davveri noi gli autori della nostra storia, nessuno ci afferrerà le mani - come avviene nel mosaico del 1210 - poiché siamo noi le mani di Cristo e dunque pesa esclusivamente su di noi la responsabilità del nostro futuro".
 
 
 
 
 
 
 
ultimo aggiornamento 15/10/2015