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 Progetto Culturale - Punto di vista - Stiamo coltivando l'uomo e il creato? 

n° 98 - 11 giugno 2013


Stiamo coltivando l'uomo e il creato?

Per capire la questione

Il Papa ha denunciato la tirannia del denaro e dello scarto, contro la persona ."Quello che comanda è il denaro - ha detto a braccio all'udienza generale il 5 giugno scorso - i soldi comandano, e Dio nostro Padre ha dato il compito di custodire la terra non ai soldi, a noi, gli uomini e le donne, noi abbiamo questo compito". "Se muore una persona non è notizia, se tanti bambini non hanno da mangiare non è notizia, sembra normale, non può essere cosi". Non abituiamoci al superfluo e allo spreco di cibo, ha detto. Oggi - ha proseguito, davanti a oltre 70 mila persone in piazza San Pietro - vorrei soffermarmi sulla questione dell'ambiente, come ho avuto già modo di fare in diverse occasioni, me lo suggerisce anche la odierna Giornata mondiale dell'ambiente, promossa dalle Nazioni Unite, che lancia un forte richiamo a eliminare gli sprechi e la distruzione degli alimenti".
Papa Francesco ha quindi ricordato "le prime pagine della bibbia", in cui si dice che Dio ha affidato la creazione all'uomo e alla donna ," perché la coltivassero e la custodissero, cosa vuole dire - ha chiesto - 'coltivare e custodire', stiamo veramente coltivando e custodendo il creato oppure lo stiamo sfruttando e trascurando?". L'agricoltore cura la terra, ha spiegato papa Bergoglio, "perché dia frutto e perché questo frutto sia condiviso: è una indicazione di Dio data non solo all'inizio della storia, ma a ciascuno di noi, è parte del suo progetto, vuole dire far crescere il mondo con responsabilità, farlo crescere perché sia un giardino abitabile per tutti".
Papa Francesco ha quindi osservato che "Benedetto XVI ha ricordato più volte che questo richiede cogliere il ritmo della creazione, invece, presi dalla logica del dominare, del manipolare, non rispettiamo la creazione, non la consideriamo come dono gratuito, stiamo perdendo l'atteggiamento dello stupore, dell'ascolto, della contemplazione della creazione, così non reggiamo più il ritmo della storia d'amore di Dio con l'uomo". Il Pontefice si è chiesto perché accada questo. "Ci siamo allontanati da Dio, - ha osservato - non leggiamo il suo segno: il coltivare e custodire non comprende solo l'ambiente, riguarda anche rapporti umani e i papi hanno parlato di ecologia umana, strettamente legata a quella ambientale". "Stiamo vivendo un momento di crisi - ha detto il Pontefice - lo vediamo nell'ambiente, ma soprattutto nell'uomo: la persona umana oggi è in pericolo, ecco l'urgenza della ecologia umana".
A giudizio di papa Bergoglio "il pericolo è grave perché non è solo questione di economia, ma di etica e antropologia, la Chiesa - ha detto - lo ha sottolineato più volte e molti dicono 'si è giusto è vero', ma il sistema continua come prima, perché ciò che domina sono le dinamiche" del mercato, "quello che comanda è il denaro, i soldi comandano, ma Dio nostro padre ha dato il compito di custodire la terra non ai soldi, ma a noi, gli uomini e le donne, noi abbiamo questo compito". Papa Francesco ha concluso la catechesi chiedendo di prendere sul serio l'impegno contro lo spreco e per una ecologia anche della persona.
Salvatore Mazza

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