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 Progetto Culturale - Punto di vista - Un nuovo paradigma per la sanit? 

n° 56 - 3 luglio 2012

 

Un nuovo paradigma per la sanità

Per capire la questione

In un mondo che cambia velocemente, anche la sanità deve cambiare e la formazione, l’organizzazione e il lavoro dei professionisti sanitari devono evolversi. Bisogna però guardare con attenzione ai valori in gioco e alla direzione verso cui si desidera andare. Non possiamo non guardare con preoccupazione alla diversa quantità e qualità dei servizi offerti da regione a regione, alla rottura dell’alleanza medico-paziente, con le ben note conseguenze di conflittualità e di medicina difensiva, alle prevedibili conseguenze di ulteriori tagli alla spesa sanitaria, se questi non saranno accompagnati da un percorso profondo, efficace e virtuoso di riorganizzazione dei servizi e di eliminazione degli sprechi. Ci preoccupa, in modo particolare, anche il futuro delle numerose opere sanitarie ecclesiali, che svolgono un servizio totalmente equiparato a quello pubblico, che sono molto apprezzate dai cittadini e che spesso spendono meno degli ospedali pubblici, ma che, a differenza degli ospedali pubblici, in molte regioni non vengono adeguatamente rimborsate per il loro servizio e sono comunque pagate in ritardo e costrette a indebitarsi con le banche. Detto in altre parole, emerge l’esigenza di un nuovo paradigma, che possa guidare le trasformazioni in atto nel mondo della salute.
Da qualunque presupposto le si guardi, la società e la sanità sono in rapido cambiamento. Se è vero, come già affermava papa Paolo VI nell’enciclica Populorum Progressio, che «il mondo soffre per carenza di pensiero», è necessario tornare a pensare al senso vero e integrale dell’uomo e della società, quali coordinate in cui si iscrive l’agire sanitario. Se non ci adoperiamo concordemente in questa direzione, qualsiasi cambiamento non potrà essere governato e indirizzato al bene comune, ma andrà a vantaggio solo dei più fortunati o dei più rapidi a intercettarne i benefici. La storia ci insegna che l’esito di siffatti e non governati processi è spesso disumano o comunque si rivela sempre un beneficio effimero, anche per coloro che nell’immediato ne traggono vantaggio.
+ Mariano Crociata

Per Approfondire

Il fatto

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