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 Progetto Culturale - Punto di vista - Una grande aula 

n° 51 - 22 maggio 2012

 

Una grande aula

Per capire la questione

Nel nostro Paese… c’è un serio bisogno di riforma economica, ma prima ancora di un gigantesco ripensamento culturale collettivo. Per questo auspichiamo che il nostro Paese diventi come una grande aula dove tutti ci facciamo alunni attenti per apprendere le mai concluse lezioni della vita; per tornare alle verità perenni che hanno forgiato la saggezza dei singoli e dei popoli. Verità che non di rado sono state oscurate da illusioni ammalianti e voraci. Il maestro, in questa ideale aula, è la vita stessa che si declina nelle vicende della storia di ieri e di oggi. Invero, in quanto richiama verità universali, è eco di un altro Maestro, Cristo, la Verità piena che raccoglie in sé tutto ciò che di vero, buono e bello vi è in questo straordinario universo. Per questo, il Vangelo illumina il senso delle cose, interpreta le nostre esperienze, indirizza il nostro agire: Cristo è l’Alfa della storia umana e del cosmo, ne è il punto Omega, il Destino. In questa aula a cielo aperto, ci sembra di sentire una prima lezione sull’uomo, proprio su di noi, su chi siamo e dove stiamo andando. Ognuno, è evidente, ha le proprie risposte personali, ma non sarà possibile averne anche alcune comuni? Come vivere insieme, se ognuno fosse chiuso dentro al recinto delle proprie individuali opinioni? Ma – intimamente connessa – sentiamo anche che la riflessione sulla vita, con la sua ricaduta sociale, deve fare i conti con il “limite”, categoria oggi invisa  perché avvertita da una certa cultura come negazione della libertà individuale e collettiva, convinti di avere il diritto di fare tutto ciò che la tecnica consente a prescindere dal valore morale.
È necessario, dunque, rompere il cerchio mortale dell’individualismo, che corrompe il tessuto sociale; ed è urgente ricostruire la “cultura dei legami” che si esprime nella famiglia, nel vicinato, nell’amicizia, nei luoghi del lavoro, nel percepire la società come parte di noi, così come ognuno, in una certa misura, è parte della società.  E’ vitale riscoprire non solo individualmente ma anche culturalmente la lezione del servizio, che è scuola di attenzione a chi ha più bisogno, di accompagnamento, di sacrificio nel segno della gratuità: in una parola, del dono.
La grande aula, dunque, invita il nostro popolo a riscoprire la gioia di servire, insieme di guardare avanti, insieme di camminare per costruire non per deprimerci. La più grande paura è solitudine, madre di ogni crisi; e la prima risposta è la compagnia buona degli altri. La gioia di servire non ammette confronti con il gusto acre dell’avere a scapito del prossimo, e invita a riscoprire il volontariato come laboratorio di umanità aperta, e tirocinio mai concluso per una società solidale, fedele alle sue radici cristiane.
Card. Angelo Bagnasco

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